Stabilizzazione precari: inserimento in graduatoria di merito degli idonei dei concorsi ordinari in corso di svolgimento riconoscendo ai candidati delle scuole secondarie l’abilitazione all’insegnamento
L’impennata di supplenze in vista del prossimo anno scolastico, attesa ma fino a un certo punto, sta spostando in questi giorni prima della riapertura delle scuole l’attenzione dall’attesa per immissioni in ruolo e assegnazione incarichi tramite algoritmo alle soluzioni che andranno trovate per far sì che il picco raggiunto quest’anno non sia più replicato.
Il doppio canale di reclutamento
Le proposte non mancano, dall’intramontabile doppio canale di reclutamento docenti fino alla più “originale” proposta dell’associazione nazionale presidi che punterebbe invece sull’assunzione diretta da parte delle scuole.
La tendenza degli ultimi anni è preoccupante: basta considerare che negli ultimi sette anni le supplenze sono aumentate del 72%. Rispetto allo scorso anno, si registrano addirittura 20.000 posti da assegnare a supplenza in più.
E’ la conferma del fallimento di un certo sistema di reclutamento basato sui concorsi ordinari e su quelli previsti dal PNRR. I posti e le cattedre disponibili non sono stati coperti come le scuole avrebbero voluto.
L’avvio della pubblicazione delle graduatorie di merito dei concorsi ordinari PNRR banditi nel 2023 appare tardivo rispetto all’imminente avvio dell’anno scolastico, e comunque riguarda solo coloro che si collocheranno nel numero dei posti messi a concorso. Tutti gli altri non saranno considerati idonei e nemmeno abilitati.
Le graduatorie a disposizione
Lo Snals Confsal vorrebbe che si assumesse non solo su una parte dei posti vacanti e disponibili, circa 64.000. Va infatti considerato che ci sono ancora disponibili aspiranti nelle graduatorie di merito dei concorsi del 2020. All’orizzonte c’è il prossimo concorso scuola in autunno, ritenuto superfluo viste le assunzioni che potrebbero essere effettuate con le graduatorie già a disposizione.
Il sindacato spinge per inserire in graduatoria di merito gli idonei dei concorsi ordinari in corso di svolgimento riconoscendo ai candidati delle scuole secondarie l’abilitazione all’insegnamento. In questo modo si potrebbero coprire tutti i posti vacanti, garantendo le giuste tutele ai precari storici che vantano decine di anni di servizio. A questi docenti va riconosciuto il diritto alla stabilizzazione.
Altra questione: i posti di sostegno disponibili da molti anni in organico di fatto non vengono ricondotti all’organico di diritto. Il riferimento è a posti generati da esigenze didattiche ormai consolidate. Posti che non possono essere considerati sine die con il criterio della straordinarietà.
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Lasciare che siano i presidi a chiamare è una pessima idea. Malgrado tutte le sue storture la scuola è ancora un sistema democratico.