Specializzazione su singole disabilità: dopo corsi Indire e conferma dei docenti su richiesta delle famiglie il sostegno cambia ancora
Specializzazione dei docenti di sostegno su singole disabilità. E’ il prossimo step che ha intenzione di attuare il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, particolarmente impegnato nel potenziamento del settore sostegno nella scuola italiana. Un impegno che sta facendo storcere il naso ai docenti su materia, che si sentono messi in secondo piano.
I corsi Indire
E che sta facendo storcere il naso anche ai docenti di sostegno stessi, in virtù di una serie di iniziative che non convincono. A cominciare dall’annuncio dei corsi Indire, una sorta di Tfa semplificato, che consentirà fino a dicembre 2025 di acquisire la specializzazione in forma abbreviata agli insegnanti che possono vantare tre anni di servizio.
Ora il ministro rilancia con la proposta della specializzazione sulle singole disabilità. L’obiettivo del ministro è quella di valorizzare questa figura professionale con una maggiore specializzazione e un adeguato riconoscimento economico, nell’interesse soprattutto degli studenti, destinatari di queste professionalità.
Il nuovo decreto
Nei giorni scorsi Valditara ha spiegato che la professione del docente di sostegno non deve essere vista come una scelta di ripiego, ma una scelta consapevole e impegnativa. Per questo deve essere vissuta con grande responsabilità e professionalità.
Il Ministro è intervenuto sul sostegno nell’ambito del nuovo decreto “Sport e Scuola”, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ora si punta a specializzare i docenti di sostegno su singole disabilità. Secondo Valditara, seguire un ragazzo non vedente richiede competenze diverse rispetto a quelle necessarie per un ragazzo autistico. Solo per fare un esempio. Lo scopo è garantire una specializzazione che consentirebbe di offrire un supporto più adeguato e mirato agli alunni con disabilità.
La conferma dei docenti su richiesta delle famiglie
Valditara sta cercando di concretizzare l’aumento delle immissioni in ruolo di insegnanti di sostegno. Ci sono attualmente vincoli imposti dal precedente governo attraverso un dialogo con l’Unione Europea. Altro motivo di critica è la recente decisione di consentire alle famiglie di scegliere la continuità didattica anche con docenti precari. Ma questa misura entrerà in vigore solo a partire dal prossimo anno scolastico, e non quello in partenza. Una richiesta che le associazioni della disabilità fanno da almeno 20 anni.
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Tra la scelta data alle famiglie e la specializzazione sulle singole disabilità, il ministro continua a negare il fatto che il docente di sostegno lavora con la classe e non con il singolo alunno. Lo trovo molto grave, considerando anni di leggi sull’inclusione che hanno sempre ribadito questo.