Scuola

Trentamila idonei al concorso 2020 rischiano di non essere mai assunti: verranno scavalcati dai vincitori del concorso Pnrr 2023

Circa trentamila insegnanti, risultati idonei nel concorso a cattedra del 2020, rischiano di vedere sfumare il sogno di un’assunzione stabile. Nonostante il loro successo nel superare le selezioni, questi docenti potrebbero non ottenere mai un posto di ruolo.

Posti al concorso pnrr

La situazione è particolarmente critica per la scuola dell’infanzia e primaria. I posti vacanti, che avrebbero potuto offrire loro una stabilità lavorativa, verranno invece assegnati ai vincitori del concorso PNRR 2023. Questa nuova procedura concorsuale, legata ai progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sta di fatto scavalcando gli idonei del 2020, mettendo a rischio il loro ingresso definitivo nel sistema scolastico.

A complicare ulteriormente il quadro è la persistente carenza di personale docente, con migliaia di cattedre ancora vacanti in molte regioni. Tuttavia, invece di essere stabilmente inseriti, questi insegnanti saranno probabilmente utilizzati per coprire supplenze temporanee, prolungando una condizione di precarietà che sembra non avere fine.

Assunzione che sfuma

Una situazione di crescente frustrazione e rabbia sta coinvolgendo trentamila docenti idonei al concorso a cattedre del 2020. Nonostante abbiano superato le selezioni, molti di loro rischiano di non essere mai assunti in ruolo a causa delle continue modifiche e introduzioni di nuovi concorsi. La loro speranza di ottenere una cattedra stabile si sta affievolendo, soprattutto con l’arrivo dei vincitori del concorso Pnrr 2023, che verranno preferiti nelle assunzioni.

Gli idonei si sentono messi da parte, “in panchina”, come loro stessi affermano, poiché nonostante vi siano ancora migliaia di cattedre vacanti, vengono relegati al ruolo di supplenti, senza prospettive concrete di stabilità lavorativa.

La protesta

Questa situazione di stallo li ha portati a organizzare una manifestazione di protesta, che si terrà il 30 agosto alle 11 in dieci piazze italiane, per far sentire la loro voce contro quella che considerano una vera e propria ingiustizia.

La protesta intende sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo sulla loro condizione, chiedendo che vengano riconosciuti i loro diritti e che si proceda finalmente con la loro assunzione in ruolo, senza ulteriori rimandi o ostacoli.

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