Scuola

Assunzione in ruolo docenti su tutti i posti vacanti e disponibili: diffida dei sindacati al ministero, anche per gli idonei

Il troppo temporeggiare del ministero sula questione precari ha prodotto un record di supplenze in vista del prossimo anno scolastico che sta per iniziare. Addirittura 250mila supplenze all’orizzonte, un aumento costante negli ultimi anni, con incrementi anche in vista della prossima campanella che suonerà in tutta Italia a giorni.

Gli idonei dei concorsi

Proprio per arginare questa situazione, si mobilitano i sindacati e in particolare il sindacato FLC CGIL che invia una diffidato a MIM in modo che vengano adottate immediate e tempestive disposizioni finalizzate a permettere a tutti i docenti in attesa di assunzione la stipula di contratti a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti e disponibili.

Non sono sufficienti dunque le immissioni in ruolo preiste per quest’anno e il doppio concorso scuola organizzato dal ministero per il 2024 (il prossimo dovrebbe essere bandito a novembre). L’organizzazione sindacale guidata da Gianna Fracassi, insieme ad altre sigle, punta in particolare il dito contro la decisione di rinviare l’assunzione dei docenti su tutti i posti disponibili. La situazione diventa particolarmente insostenibile se si considera che ci sono gli idonei dei concorsi in attesa di una stabilizzazione.

Contingente assunzioni limitato

Il sindacato sottolinea le gravi conseguenze che sta avendo sulla scuola (dunque non solo sui docenti come lavoratori, ma anche sugli studenti penalizzati dalla discontinuità didattica che la supplentite crea) la decisione del ministero di limitare il contingente per le assunzioni a tempo indeterminato a soli 45.124 unità. Una quantità irrisoria rispetto ai 64.156 posti liberi e vacanti presenti in organico.

Secondo il sindacato, la conseguenza si sta avvertendo sotto forma di grave penalizzazione per tanti docenti. La beffa maggiore riguarda coloro i quali sono in possesso dei requisiti necessari, come gli idonei dei concorsi 2020 ma non solo, che non verranno immessi in ruolo.

Niente continuità didattica

Come detto il prezzo più alto viene pagato dai docenti ma in generale ne risente tutta la scuola statale italiana. Il risultato è infatti che i posti rimarranno comunque vacanti e saranno assegnati con contratti a tempo determinato. A farne le spese saranno gli allievi cui non sarà garantita alcuna continuità didattica. Senza dimenticare la situazione dei tanti docenti costretti ancora a restare precari, questa volta sì, a tempo indeterminato.

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