Disponibilità posti gps: ancora pochi, se tra le preferenze non compare l’intera provincia, si viene considerati rinunciatari per una sede disponibile solo al turno successivo
Il tema delle disponibilità quando si parla di assegnazioni di supplenze tra mite algoritmo Gps, molto caldo in questi giorni considerato che le prime nomine potrebbero arrivare da un momento all’altro, è sempre molto delicato. Una delle lamentele più frequenti che si ascoltano tra i candidati al momento della scelta per le max 150 preferenze, solitamente a inizio agosto, è che il ministero tramite gli uffici scolastici non ha provveduto a rendere note le disponibilità dei posti divise per provincia.
Le scelte al buio
Con la conseguenza che ogni anno i docenti sono costretti ad effettuare le cosiddette scelte al buio. Una situazione ritenute penalizzante da parte dei docenti, che vorrebbero effettuare le scelte delle scuole e delle sedi conoscendo la disponibilità già a partire da fine luglio, poco rima dell’avvio consueto dell’istanza.
Il paradosso è invece che le disponibilità ancora non sono note, se non parzialmente. Siamo arrivati alla fine di agosto e ci sono ancora pochi posti disponibili. Il motivo è una organizzazione ancora da perfezionare nel lavoro degli Uffici Scolastici che tentano di completare le operazioni propedeutiche tra mille difficoltà.
Penalizzazione per chi è ben posizionato
Il riferimento è alle immissioni in ruolo e assegnazioni provvisorie/utilizzazioni. Altro che disponibilità prima della scelta delle max 150 preferenze, non sono ancora note e il risultato è che il turno di algoritmo, sia il primo che è il più importante, ma anche i successivi, non saranno mai perfetto. Di giorni in giorno infatti spunta una nuova disponibilità di posti che va a vantaggio di chi ancora non ha ottenuto una cattedra ma che penalizza proprio chi era posizionato meglio in graduatoria e che al turno in cui ha ottenuto il posto non poteva contare su una determinata sede.
Le tempistiche però sono ristrette e non si può fare altro che avviare il primo turno di algoritmo pur con una presenza ridotta di posti a disposizione. In questo modo si risolve la problematica di garantire a pochi il contratto dal 1° settembre 2024. In caso contrario bisogna aspettare ancora qualche giorno (ma quanti esattamente?) in modo da avere un gruppo di posti più consistente. In questo modo aumenterebbe la probabilità di incontrare meno rinunciatari per sedi non espresse, ma si andrebbe a finire ai primi giorni di scuola iniziata.
I rinunciatari involontari
Conciliare le varie esigenze con le tempistiche è infatti ogni anno una delle maggiori sfide: coniugare le sedi espresse e le sedi presenti nel turno al quale si partecipa. Nel caso in cui tra le preferenze non compare l’intera provincia, la conseguenza è che si può essere considerati rinunciatari per una sede che sarà disponibile solo al turno successivo.
Iscriviti al nostro canale Telegram per ricevere tutti gli aggiornamenti sul mondo della scuola.
Io sono una insegnante precaria da più di vent’anni e ogni anno si ripetono sempre gli stessi problemi, possibile che nessun governo sia ancora riuscito a trovare una soluzione?
Sono 10 anni che lavoro a scuola e ogni anno è sempre accaduto così. Al primo turno, docenti con punteggio alto hanno la supplenza a un ora da casa e al secondo turno, guarda caso, si lavora sotto casa. All’inizio non c’era algoritmo di sorta. Vogliamo giocare? Continuiamo il gioco della sparizione delle cattedre al primo turno che magicamente ricompaiono al secondo o al terzo turno di nomine! Buon divertimento a tutti, anche quest’anno!!!!