Algoritmo supplenze gps: unica tornata di nomine per scuola dell’infanzia e primaria e nelle province con graduatorie più snelle, ma saranno casi rari
Prima che l’algoritmo Gps possa partire, è necessario che vengano completate le ultime operazioni inerenti la mini call veloce e le assegnazioni provvisorie. In alcune province i lavori sono ancora in corso ed è opportuno non sovrapporre le operazioni. D’altro canto, fine agosto è alle porte e con essa l’arrivo dell’inizio dell’anno scolastico programmato per la prossima settimana.
Uffici lavorano in autonomia
Nel frattempo si attende che tutti gli Usp provvedano alla pubblicazione delle disponibilità di posti. Solo allora si potrà procedere con l’attribuzione delle supplenze al 31 agosto o al 30 giugno. Una volta che verranno ultimati tutti questi passaggi, si potrà dare il via alla procedura informatizzata.
Procedura che come ogni anno vede nel primo turno di nomina l’appuntamento più atteso, soprattutto da parte delle scuole, che potranno così avere la certezza di poter coprire le prime cattedre. Ma anche da parte degli aspiranti, che vorranno verificare se la loro posizione in graduatoria sarà stata premiata con la cattedra che avevano desiderato.
In ogni caso il turno di nomina non potrà essere uno, anzi è di fatto scontato che come avvenuto negli scorsi anni, si dovrà avere a che fare con più turni di nomina. Una condizione che non sarà uguale per tutte le province, ma che dipende da molti fattori.
Le graduatorie con meno docenti
A cominciare dal fatto che ogni Usp gestisce la procedura in autonomia. In virtù di questo può capitare che in alcune province ci sia un solo turno di nomina. Ma nella gran parte sarà difficile, e l’anno scorso, ad esempio, si andò avanti in alcuni casi fino a Natale.
Per la scuola dell’infanzia e primaria e nelle province con graduatorie meno popolate, l’ufficio scolastico potrebbe pubblicare un’unica tornata di nomine. Ma come detto lo scenario più probabile sarà assistere a più bollettini di nomine da Gps.
Succede soprattutto quando si ha a che fare con un alto numero di rinunce da parte dei docenti che hanno ricevuto l’incarico di supplenza. Inevitabilmente poi si ha a che fare con cattedre che si liberano in un momento successivo. E qui entra in gioco il settaggio dell’algoritmo, che per sua stessa natura non può tornare indietro, almeno per il modo in cui è configurato attualmente. E così assegnazioni di supplenze migliori finiscono inevitabilmente a chi è posizionato peggio in graduatoria.
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