Scuola

Assegnazioni provvisorie 2024: non c’è più tempo, molti posti non verranno recuperati e finiranno a supplenza

Entro il 31 agosto 2024, dovranno concludersi tutte le operazioni relative alle assegnazioni provvisorie e alle utilizzazioni per il personale docente nell’anno scolastico 2024/25. Scadenza imminente, che mette a rischio la possibilità concreta che si riesca a concludere in tempo, con la conseguenza che alcuni posti disponibili non verranno recuperati, finendo così per essere destinati a supplenza.

Docenti penalizzati

L’attuale ritardo nell’avvio delle procedure ha già iniziato a creare ripercussioni per una parte del corpo docente. L’insufficienza di tempo a disposizione rischia di penalizzare quei docenti che, in condizioni normali, avrebbero avuto maggiori opportunità di ottenere il movimento annuale desiderato. I posti che potrebbero ancora essere assegnati a coloro che ne hanno fatto richiesta durante la fase di assegnazione provvisoria, verranno invece coperti attraverso l’algoritmo delle supplenze, attingendo dalle Graduatorie ad Esaurimento (GaE) e dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS).

Assegnazione provvisoria sfumata

Se una settimana di ritardo nella presentazione delle domande può sembrare un dettaglio insignificante, alla prova dei fatti può rappresentare una differenza sostanziale per quei docenti che vedranno sfumare la possibilità di ottenere l’assegnazione provvisoria. Il rischio è che i tempi stretti e la complessità delle operazioni possano impedire il recupero di tutti i posti disponibili per i trasferimenti temporanei, costringendo così le scuole a coprire le cattedre vacanti attraverso le supplenze.

I ritardi accumulati

Le operazioni di scorrimento sui posti in uscita liberatisi in seguito alla pubblicazione degli esiti delle operazioni di mobilità annuale sono state bloccate dagli Uffici scolastici che hanno ammesso l’impossibilità di procedere a causa della ristrettezza dei tempi e dei ritardi accumulati a tutti i livelli per le operazioni di avvio dell’anno scolastico. Ne pagano le conseguenze i tanti docenti che a causa di questi ritardi, non potranno ricongiungersi con le loro famiglie.

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