Doppio canale di reclutamento posto comune: non solo su sostegno, unito a maggiore flessibilità nello scorrimento degli idonei
Il ministro Valditara ridimensiona i numeri delle supplenze in vista del prossimo anno scolastico, anche in virtù dello scorrimento delle graduatorie di idonei che dovrebbe essere perfezionato entro dicembre, ma ciò nonostante la situazione del precariato in Italia resta allarmante.
I concorsi non bastano
Lo sottolinea Ivana Barbacci, segretaria generale della CISL Scuola, denunciando il fallimento delle recenti strategie di reclutamento che hanno puntato su nuovi concorsi scuola ottenendo scarsi risultati. Il prossimo concorso scuola, in programma con il bando che verrà pubblicato entro fine anno, non farà altro che acuire il risentimento di tutti gli idonei delle procedure appena effettuate e che si vedranno scavalcare ancora una volta, senza veder nemmeno riconosciuta l’abilitazione in base alle nuove norme del reclutamento docenti.
A complicare il margine di manovra del ministero, già abbondantemente ridotto dalle questioni economiche interne, le condizioni imposte dal Pnrr che hanno ridotto il numero di assunzioni possibili. Il tutto mentre ci sono migliaia di docenti che hanno già superato il concorso.
Il doppio canale di reclutamento
Una maggiore flessibilità nelle regole europee avrebbe consentito di scorrere più profondamente le graduatorie degli idonei. Torna quindi prepotente la questione del doppio canale di reclutamento, che consentirebbe di valorizzare l’esperienza lavorativa acquisita dai docenti sul campo. Il doppio canale di reclutamento permetterebbe di coprire maggiori posti con personale di ruolo. Una strategia che dovrebbe essere accompagnata da maggiore flessibilità nella gestione delle assunzioni da concorso.
A confermare la validità del doppio canale di reclutamento c’è l’esperienza positiva di questo metodo con le assunzioni da Gps sul sostegno, in vigore da diversi anni. Proprio per questo limitarle al sostegno non basta più, ma bisognerebbe estendere la procedura a tutte le tipologie di posto. La palla passa ora al ministero, che dopo la bocciatura recente dell’emendamento sul doppio canale di reclutamento dovrà indicare la strada da voler percorrere a breve termine.
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