Scuola

Corsi Indire sul sostegno: saranno corsi di alto profilo e forniranno, per la prima volta, una specializzazione particolare legata alle caratteristiche delle singole disabilità

Trentamila nuove assunzioni in ruolo e posti accantonati in ambito sostegno. Il ministro Valditara ribadisce l’impegno del Governo in ambito scolastico per assicurare agli alunni con disabilità la miglior didattica possibile. I posti accantonati si riferiscono al prossimo concorso Pnrr che verrà attuato in autunno.

Pochi specializzati, soprattutto al Nord

Il problema della scuola italiana resta quella di reperire docenti specializzati, soprattutto in alcune regioni. I numeri dicono che lo scorso anno il ministero ha provveduto ad avviare immissioni in ruolo per 13.354 unità. In vista del prossimo anno scolastico, la cifra scende leggermente ma si attesta comunque su quota diecimila.

E poi ci sono gli altri già accantonati per il prossimo concorso Pnrr che ammontano ad altri 5.785 posti. Il ministro Valditara è consapevole che ne servirebbero molto di più. E in questo senso ci si deve confrontare con la carenza di candidati specializzati nelle regioni dove c’è maggiore necessità

La scuola italiana vive il grande equivoco di conferire cattedre sul sostegno a un alto numero di precari non specializzati. I precari che il ministro definisce “veri” sono quelli con incarichi fino al 30 giugno o fino al 31 agosto.

I corsi Indire

Il loro contingente ammonta a 165mila. Un numero destinato a diminuire nei prossimi mesi. Il problema resta il fatto che per larga parte non sono specializzati.

Con la nuova legge un insegnante non può entrare in ruolo sul sostegno se non è specializzato. Ma la suola italiana si porta dietro il peccato originale di non aver specializzato, soprattutto al Nord, un numero sufficiente di docenti di sostegno. Per questo nascono i corsi Indire da affiancare ai Tfa in modo da specializzare 85mila docenti precari che hanno già tre anni di insegnamento alle spalle sul sostegno.

Secondo il ministro saranno corsi di alto profilo e che terranno conto, per la prima volta, del fatto che occorre, al di là di una specializzazione di tipo generalista, anche una specializzazione particolare, legata cioè alle caratteristiche delle singole disabilità.

Le specializzazioni particolari

Valditara è intransigente su questo punto: “Perché un conto è prendersi cura di una disabilità legata allo spettro autistico e un altro è affrontare una disabilità legata a un disturbo sensoriale. Si tratta di due approcci diversi che presuppongono un affinamento della preparazione e della specializzazione. Insomma, credo che questo Governo e questo Ministero abbiano le carte in regola per una vera politica di inclusione degli studenti con disabilità. Fra l’altro, non appena ci sarà un numero di specializzati adeguato, intendiamo trasformare gradualmente i posti di organico di fatto in posti di organico di diritto in modo da rendere sempre più efficace la didattica all’interno delle nostre scuole per i ragazzi con disabilità”.

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