Possibilità di supplenze in calo per docenti e Ata: i numeri che preoccupano migliaia di precari
L’alto numero di supplenze nella scuola italiana testimonia come il problema del precariato in Italia sia ancora molto lontano dalla soluzione. Ma in ogni caso per i preari le supplenze costituiscono una risorsa lavorativa importante, come testimonia l’altissimo numero di adesioni all’aggiornamento biennale delle Gps di qualche settimana fa e la grande attesa nei confronti dell’avvio dell’algoritmo per l’attribuzione degli incarichi.
Il calo degli incarichi
Ora si prospetta una nuova fase per il precariato Italia, in virtù del fatto che secondo i dati del ministero, il numero di supplenze per docenti e personale ATA è in netto calo rispetto agli anni precedenti. Secondo le ultime stime, il numero totale di supplenze arriverà a un totale di 165 mila unità. Fanno parte di questo contingente i docenti e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Un dato che mette in ansia i lavoratori del settore e getta ombre sul futuro di migliaia di precari che ogni anno grazie a questi incarichi riescono a trovare occupazione, anche se temporanea.
I motivi
Da cosa dipende il calo di posti per i precari? Uno dei motivi è la riduzione delle esigenze di organico. Il ministero si deve confrontare con la necessità di ridurre il numero di classi in base al calo demografico. Di conseguenza, le scuole hanno meno necessità di personale. Darti che incidono sulle opportunità di supplenza.
Un altro elemento è il budget scolastico ridotto. Gli istituti devono confrontarsi con risorse economiche limitate. La conseguenza è una riduzione del personale a tempo determinato. Inevitabile preferire contratti più stabili e ridurre le ore aggiuntive.
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