Graduatorie, Gps e supplenze

Algoritmo gps avviato: ma sul sostegno più della metà degli incarichi sta andando a insegnanti senza titolo

Tra problemi con l’algoritmo Gps denunciato da numerosi precari delle province che per primi hanno avviato l’assegnazione delle nomine e smentite degli Ufficio Scolastici Provinciali che invece assicurano come stia tutto procedendo secondo programmi e all’insegna della regolarità. Alcuni Uffici sono riusciti a rispettare in pieno le indicazioni del ministero, provvedendo entro la fine di agosto a pubblicare i bollettini per le nomine dei docenti supplenti In questo modo sarà garantita la copertura delle cattedre già per il primo giorno di scuola.

Procedure con largo anticipo

In questi casi, problemi con l’utilizzo dell’algoritmo per l’assegnazione delle cattedre, non ce ne sono stati. E così la procedura è partita con largo anticipo rispetto ad altre province.

Una situazione tutt’altro che omogenea a livello nazionale, considerato che altri Usp sono ancora indietro. Ma ci sono invece insegnanti, come quelli di Biella, che sono stati nominati tramite algoritmo e hanno già firmato la presa di servizio. Un vantaggio non da poco, perché bisogna mettere inevitabilmente in conto eventuali rinunce o situazioni particolari come maternità e congedi. Il largo anticipo con cui si è avviato il tutto, però consentirà di risolvere in modo da garantire la copertura di tutte le cattedre a partire dall’11 settembre.

A contribuire a questo risultato il fatto che sono state pubblicate le disponibilità dei posti prima delle assegnazioni provvisorie. I offrendo trasparenza e chiarezza agli aspiranti supplenti. I posti rimanenti sono stati assegnati tramite algoritmo già a fine agosto.

Le sanzioni e le possibilità

La normativa prevede sanzioni in caso di rinuncia, ma offre anche la possibilità di richiedere il part-time anche dopo aver ottenuto la nomina su posto intero.

Tutto bene dunque? No, perché sta emergendo un problema con il sostegno. Circa la metà dei posti disponibili riguarda posti di sostegno, e qui subentra la cronica carenza di docenti specializzati. Il motivo? Difficoltà di accesso ai corsi di specializzazione, costosi e con pochi posti disponibili.

E così non si può fare altri ricorrere al ricambio continuo dei docenti di sostegno. Pratica che penalizza gli stessi insegnanti ma soprattutto gli alunni con disabilità. Un problema che non riguarda singole province ma in generale tutte le regioni a livello nazionale.

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