Graduatorie, Gps e supplenze

Algoritmo Gps: tornano le polemiche, nelle fasi di nomina successive alla prima, le sedi nuovamente disponibili per rinunce non saranno assegnate ai candidati che sono stati già superati

L’avvio dell’algoritmo, al di là degli errori che starebbero coinvolgendo alcune province della Lombardia per errori tecnici (più docenti assegnati alla stessa sede, ma non solo) è come sempre oggetto di polemiche e attacchi per la natura stessa della sua impostazione. Quella più criticata, riguarda la scelta del ministero di farlo impostare ai tecnici in modo che non torni indietro.

Le assegnazioni

Una scelta dettata dalla necessità di garantire economicità e velocità alla procedura, che altrimenti sarebbe farraginosa e richiederebbe continui aggiornamenti dell’elenco dei candidati incompatibili con l’esigenza di assegnare a ogni turno di nomina il maggior numero di cattedre possibili. Il Cspi aveva sollevato la questione, chiedendo proprio che il ministero modificasse quella parte di normativa in modo da coinvolgere i docenti meglio posizionati nei successivi turni di nomina se non soddisfatti nelle loro preferenze e nel caso in cui sopravvenissero nuove disponibilità.

Tutto nasce dall’impossibilità della contestuale pubblicazione di tutte le disponibilità dei posti, e dal fatto che inevitabilmente, in seguito a rinunce, nei turni successivi al primo turno di nomina inevitabilmente si rendono disponibili cattedre per rinunce particolarmente appetibili che escludono insegnanti meglio posizionati in graduatoria a favore di chi si trova più indietro.

I docenti penalizzati

Anche quest’anno però non si potrà fare altrimenti e, anzi, si dovrà fare di necessità virtù. Situazione che sta già provocando numerose polemiche da parte di chi si ritiene ingiustamente penalizzato da questo tipo di situazioni. Le lamentele stanno riguardando docenti che segnalano di non aver ricevuto nomina o di aver ricevuto una nomina diversa da quella cui avrebbe avuto diritto.

Ma l’algoritmo anche quest’anno funziona così: il sistema informatico, nello scorrimento della graduatoria, tiene presente innanzitutto i i diritti di riserva e precedenza. Questo comporta ulteriori incertezze e polemiche, dal momento che per motivi di privacy i nomi dei beneficiari di queste precedenze non sono noti.

Le nuove disponibilità

Quando l’algoritmo analizza la posizione di ogni specifico candidato, se non individua fra le preferenze espresse da quel candidato nessuna delle sedi lasciate libere dai candidati che lo precedono per punteggio, preferenza, riserva o precedenza, lo considera rinunciatario. Questo significa che non gli verrà attribuirà alcuna nomina per quella classe di concorso per l’intero anno scolastico. A questo si aggiunge che nelle successive fasi di nomina, le sedi divenute nuovamente disponibili – anche a seguito delle rinunce espresse dai candidati individuati nelle precedenti fasi di nomina – non saranno assegnate ai candidati che sono stati già “superati”. Di qui le polemiche maggiori, da parte di chi si sente ingiustamente penalizzato.

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