Scuola

Assunzioni sostegno: aumento dei docenti specializzati per trasformare i posti in deroga in posti di organico di diritto

Aumentare il numero di docenti specializzati per poi trasformare gradualmente i posti in deroga in posti di organico di diritto. L’impegno del ministero Valditara sul sostegno è sotto gli occhi di tutti. Probabilmente non si tratta sempre di provvedimenti apprezzati, ma il tentativo di imprimere una svolta alla direzione che ha preso il sostegno negli ultimi anni è innegabile.

I nuovi provvedimenti

Tra i provvedimenti più criticati, che non sono ancora entrati in vigore, c’è sicuramente l’avvio dei Corsi Indire che sanciscono un doppio canale di specializzazione semplificato da affiancare ai Tfa e la possibilità di conferma del docente di sostegno su richiesta delle famiglie.

In generale, però l’obiettivo del ministero è quello di dare una risposta a un dato di fatto: il numero degli alunni con disabilità negli ultimi dieci anni è salito moltissimo. Questo ha portato alla conseguenza di un aumento esponenziale del numero delle cattedre in deroga.

A questa esigenza di scuole, famiglie e studenti, non ha risposto in modo adeguato il mondo universitario, dal momento che non sono stati specializzati abbastanza docenti di sostegno su tutto il territorio nazionale. Un problema, dal momento che il requisito della specializzazione è necessario per l’assunzione in ruolo.

I corsi Indire

Cosa intende fare il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara per rispondere a questa esigenza? La priorità è risolvere il problema dei docenti di sostegno su posto in deroga non specializzati. Secondo le stime del ministero, distribuiti su tutto il territorio nazionale, ce ne sono 85 mila. Sono insegnanti che possono vantare 3 anni di servizio come docenti precari.

La risposta a questa carenza sarà l’avvio nelle prossime settimane dei corsi Indire, ente di ricerca e formazione controllato dal Ministero. A chi teme che possa essere un passo indietro nella qualità dei corsi erogati, il ministro risponde che sarà un’offerta formativa di alto livello, aggiuntiva a quella universitaria. In questo modo, anche grazie al fatto che si tratterà di corsi più brevi in quanto erogati a chi ha già tre anni di servizio, sarà possibile colmare il gap, soprattutto nelle regioni più in difficoltà, come quelle del Nord.

I riservisti Tfa

In questo modo il ministero intende aumentare il numero di docenti specializzati. L’obiettivo finale è quello di trasformare un po’ alla volta i posti in deroga in posti di organico di diritto. Solo così si potrà arrivare ad assunzioni a tempo indeterminato. Ma ci sono anche delle risposte da dare a specifiche categorie di docenti, come i riservisti Tfa che si sono iscritti alle università poco prima di conoscere questa possibilità e che adesso temono di essere penalizzati, se on potranno passare da un corso all’altro.

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