Insegnante robot: ecco il primo corso tenuto interamente dall’intelligenza artificiale, senza la presenza fisica di un docente in aula
L’intelligenza artificiale sbarca nelle scuole, ma non per supportare studenti e insegnanti nelle lezioni, quanto piuttosto per sostituirli. Affascina e spaventa al tempo stesso l’esperimento portato avanti dal David Game College di Londra, dove arriva il primo corso al mondo interamente gestito da un bot. Il corso in questione è quello di preparazione al Gcse, esame che i ragazzi devono sostenere a 16 anni in Inghilterra. Nessun insegnante in carne e ossa a portarlo avanti, ma l’intelligenza artificiale.
Corso da 30mila euro l’anno
A fare da “cavie” ventidue studenti minorenni, che sborseranno la bellezza di oltre 30 mila euro l’anno, per seguire le lezioni con visori per la realtà virtuale. Beneficeranno anche di profili personalizzati su una piattaforma digitale. A tenere il corso un sistema avanzatissimo di intelligenza artificiale che sarà in grado di adattare il percorso di apprendimento alle esigenze individuali di ogni studente.
La figura umana non scomparirà del tutto ma sarà di contorno alle lezioni, dl momento che i tre tutor presenti a rotazione per fornire assistenza e supervisione al gruppo non andranno oltre il ruolo di contorno.
Critiche ma non solo
Viene meno completamente l’aspetto umano e sociale del rapporto insegnante-studente. Con tutti i limiti che può avere ma che è ed è sempre stato colonna portante dell’insegnamento. Se dal punto di vista didattico l’insegnante virtuale può essere preparatissimo, viene completamente a mancare il lato umano della scuola.
Ma c’è anche chi supporta questa evoluzione, rapida, dell’intelligenza artificiale che in molti vedono destinata a prendere il posto di gran parte dei mestieri nei prossimi anni. certo forse non ci si aspettava che gli insegnanti potessero essere soppiantati così presto, anche se a livello sperimentale. Chi si dice favorevole, punta il dito contro gli insegnanti in carne ed ossa che non sono preparati e non sono in grado cdi coinvolgere emotivamente gli studenti. E non sono pochi.
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