Riapertura GPS nel 2025: graduatorie falsate dal mancato avvio dei percorsi abilitanti, richiesta rettifica delle tabelle di valutazione
Riapertura delle Gps nel 2025 e rettifica delle tabelle di valutazione. Le modifiche alle posizioni in graduatoria in virtù dei nuovi punteggi della tabella A/3 e A/7 per la scuola secondaria, collegata al mancato avvio dei percorsi abilitanti ordinari da 60 e 30 CFU a fronte del conseguimento del titolo entro i termini previsti dal Ministero da parte dei docenti già in possesso di una abilitazione e/o specializzazione sostegno sta suscitando le proteste dei precari.
Lo stravolgimento delle graduatorie
Le tabelle di valutazione sono state infatti create in base alle GPS 2024/26 e in considerazione dell’avvio a regime di tutti i percorsi abilitanti.
Ma poi molti candidati si sono trovati privati della possibilità di usufruire dei punteggi per mancato avvio dei percorsi abilitanti. E questo ha comportato il vedersi superare in graduatoria dai colleghi che hanno partecipato ai corsi.
Il ritardo nell’avvio dei corsi abilitanti ha comportato una disparità nei punteggi che ha penalizzato alcuni docenti.
Responsabile del mancato avvio dei corsi il MUR guidato dalla Ministra Bernini, che gestisce l’offerta relativa all’abilitazione all’insegnamento.
Tabelle note da febbraio
La questione dei punteggi per i nuovi percorsi abilitanti è stata discussa tra sindacati e ministero, e alla fine è stata chiesta una valutazione uniforme per tutti i nuovi titoli abilitanti, a prescindere dalla durata del percorso (30 o 60 CFU). Sono state in definitiva seguite le indicazioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione il 23 febbraio.
Una decisione, contestuale alla pubblicazione delle tabelle di valutazione, già nota dallo scorso febbraio. Cosa che ha consentito agli aspiranti docenti di decidere se partecipare o no ai corsi.
Precari penalizzati
Ma i precari la vedono diversamente: “a causa dello stravolgimento delle Gps provocato – scrivono i precari – un numero enorme di docenti ha perso migliaia di posizioni in graduatoria, si precisa che ad oggi le tabelle di valutazione ed i rispettivi punteggi dei suddetti corsi non sono state rinvenute né “sulle riviste specializzate” né “sui siti sindacali. I docenti devono essere informati da fonti ufficiali, non rastrellare informazioni di tale importanza su siti sindacali o riviste”.
“Si rammenta – proseguono gli insegnanti – che noi docenti TUTTI abbiamo appreso il valore dei corsi abilitanti soltanto in seguito alla pubblicazione dell’O.m. 88/24: maggio 2024”.
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Il problema del punteggio (36 punti) attribuito ai corsi abilitanti su materia (corsi on line della durata di un paio di mesi) non riguarda la trasparenza dei punteggio, ma l’insensatezza di questi. L’abilitazione su materia non dà alcuna competenza sul sostegno, eppure il ministro attribuisce 36 punti, l’equivalente di tre anni di servizio specifico su sostegno. Una follia che denota una totale incompetenza di chi deve decidere sulla qualità e sul merito, a discapito di docenti precari e, soprattutto, degli studenti.