Algoritmo Gps: consultando i bollettini non è chiaro da quale posizione riparte il turno successivo di nomina, la questione delle riserve
Prosegue il lavoro degli uffici scolastici che mediante algoritmo assegnano le supplenze scolastiche per il 2024. Molte province sono ancora ferme e non hanno avviato il primo turno di nomina, altre sono più avanti e sono già al secondo turno, ma questo non le esenta da critiche, anzi. Tra polemiche e contestazioni, emergono alcune problematiche segnalate dagli aspiranti docenti, riguardanti la trasparenza delle procedure di nomina. Molti aspiranti supplenti lamentano la difficoltà nel comprendere con esattezza chi sia “l’ultimo nominato”.
Le riserve
La distinzione tra l’ultimo nominato per punteggio e l’ultimo nominato nei posti riservati non è sempre chiara, creando confusione tra i candidati, soprattutto per capire se sono stati considerati rinunciatari o meno.
La questione è legata a un apparente conflitto tra la necessità di garantire trasparenza nel processo di nomina e la tutela della privacy dei candidati. Nei bollettini di nomina, infatti, non viene indicato esplicitamente chi ha beneficiato di una riserva. Se da un lato è comprensibile l’esigenza di proteggere i dati sensibili, dall’altro questa mancanza di chiarezza complica la comprensione della propria posizione in graduatoria per coloro che aspirano a una supplenza.
La questione della privacy
Per risolvere il problema, una possibile soluzione potrebbe consistere nell’inserimento di informazioni più dettagliate senza necessariamente violare la privacy dei candidati, ad esempio specificando che l’ultimo nominato ha beneficiato di una riserva, senza però indicare il tipo di riserva. Questo consentirebbe agli aspiranti docenti di avere un quadro più chiaro delle proprie possibilità, evitando di incorrere in errori interpretativi o, peggio, di vedersi considerati rinunciatari senza motivo.
Un ulteriore elemento di criticità riguarda i posti rifiutati, che non possono essere riassegnati a chi li aveva inizialmente richiesti. Anche qui, una maggiore trasparenza nelle modalità di gestione delle rinunce permetterebbe agli aspiranti di valutare meglio le proprie opportunità.
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