Interpelli scuola 2024: il sistema non sta funzionando, richiesto il ritorno la chiamata diretta dei supplenti da parte del dirigente scolastico
Potrebbe aver vita meno breve del previsto lo strumento dell’Interpello, istituito quest’anno al posto della storica domanda di messa a disposizione per consentire ai dirigenti scolastici di coprire cattedre vacanti in caso di esaurimento di Gps e graduatorie di istituto. Al di à delle problematiche che si stanno verificando in questi primi giorni rappresentate dall’intasamento delle caselle mail delle segreterie raggiunte da tantissime candidature spesso non coerenti con il tipo di profilo indicato nell’avviso, emergono altre criticità.
Com’è cambiato il meccanismo
Il meccanismo è cambiato radicalmente, con i docenti che devono rispondere a una necessità specifica pubblicata dalla scuola e non più liberi di inviare candidature generiche in attesa di chiamata. Uno dei vantaggi è la trasparenza, l’altro è che si può partecipare anche se iscritti in GPS, cosa preclusa da mad a meno di deroghe che non sempre il ministero concedeva.
Ma è in generale il meccanismo che sembra non funzionare, con particolare riferimento alle tempistiche. Secondo i dirigenti scolastici ANP: “L’avviso assegna almeno 24 ore per rispondere e ulteriori 24 ore per prendere servizio. A tali intervalli si deve aggiungere il tempo necessario per esaminare le candidature, in alcuni casi centinaia, costituito da numerose ore di lavoro che le segreterie, già al collasso, non sono oggettivamente in grado di sostenere”.
Tempistiche incoerenti
“Tale tempistica – spiega l’ANP – rende di fatto impraticabili le sostituzioni di durata inferiore a quattro giorni in quanto ne occorrono almeno tre per concludere la procedura. Questa criticità risulta particolarmente evidente nella scuola dell’infanzia e primaria, dove le supplenze di pochi giorni sono frequenti e le sostituzioni con le sole risorse professionali interne spesso impossibili”.
E così i dirigenti scolastici, che sono responsabili della scelta dei docenti, rischiano di andare in difficoltà. Per questo l’Associazione chiede di istituire la chiamata diretta dei supplenti da parte del dirigente scolastico, “in piena coerenza con le regole dell’autonomia scolastica codificate negli articoli 14 e 15 del DPR 275/1999”.
Nessun rischio di illeciti
Una soluzione che, al contrario di quel che si crede, non comporterebbe rischi di raccomandazioni o illeciti, perché “nessun dirigente manderebbe in classe un incompetente in quanto sarebbe subito individuato come unico responsabile della scelta”.
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Sarebbe opportuno ritornare alla nomine in presenza, perché è inaccettabile che dopo anni di servizio prestato e con un punteggio a 3 cifre ,lavorare a 50 km da casa e chi ha un punteggio inferiore al mio sindacato trova a lavorare sotto casa!!Dov’è andato a finire il merito? Il punteggio l’ho maturato negli anni di servizio espletato non comprando punti o titoli!!!È vergognoso!!!