Algoritmo Gps: docenti assegnati su cattedre sbagliate o rimasti senza lavoro, è di oggi la sentenza di un risarcimento di quasi 5mila euro
I tribunali proseguono il riconoscimento dei danni subiti dai docenti a causa di incongruenze nell’attribuzione delle supplenze mediante algoritmo. Una situazione che si sta verificando quest’anno ma che non è nuova, essendosi presentata già negli anni passati.
Il caso
Per i giudici gli errori commessi dall’algoritmo nell’assegnazione delle supplenze vanno risarciti, perché hanno comportato danni non da poco nei confronti di chi li ha subiti. E allora non sorprende che arriva una nuova sentenza a favore dei docenti alle scuole tramite algoritmo ha prodotto errori negli scorsi anni.
L’ultima sentenza è arrivata nelle scorse ore a favore di un docente di scuola superiore destinatario di una assegnazione imperfetta.
I fatti risalgono a settembre del 2021, quando il docente è stato assegnato a un istituto scolastico per svolgere una supplenza annuale su una cattedra dimezzata. L’incarico era equivalente a 9 ore, ma non è stata mai integrata. L’errore dell’algoritmo sta proprio in questo, dal momento che poi le 9 ore per raggiungere il completamento cattedra, per la stessa classe di con concorso, furono invece assegnate ad altri candidati con punteggi in graduatoria molto più bassi.
Il risarcimento
La sentenza del Tribunale ha condannato il Ministero dell’Istruzione a un risarcimento di 4.568,69 euro, come indennizzo per il periodo in cui la lavoratrice è rimasta con contratto ridotto a causa dell’algoritmo errato. Un precedente che potrebbe spingere molti docenti, anche protagonisti di errori quest’anno, a presentare ricorso nel caso in cui ritengano di aver subito delle ingiustizie nell’assegnazione delle supplenze mediante algoritmo.
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