Ere probabilmente prevedibile che il passaggio da messa a disposizione a interpello nel mondo della scuola potesse causare qualche intoppo sia nella comprensione del meccanismo da parte dei candidati che nella gestione della procedura da parte delle scuole. Con l’algoritmo Gps ancora in corso in alcune province in virtù della necessità di procedere con più turni di nomina, ci si confronta già con la necessità di pubblicare interpelli in quelle scuole dove risultano esaurite sia le gps che le graduatorie di istituto.

Troppe candidature errate

I dirigenti scolastici devono prima però consultare anche l’eventuale disponibilità nelle scuole più vicine.

Gli interpelli disponibili sono moltissimi, ma in diversi casi si sta assistendo a problematiche da parte di segreterie scolastiche che si ritrovano inondate da partecipazioni non corrette per il tipo di incarico offerto. Questo inevitabilmente intasa il lavoro delle stesse e rimanda la presa di servizio del candidato ritenuto ideale.

Non vale come candidatura futura

Per questo si sta seriamente riflettendo sulla validità di questo strumento che, lo ricordiamo, ribalta il meccanismo di candidatura con gli interessati che devono rispondere a un avviso pubblicato dalla scuola e che non possono inviare a priori la propria disponibilità. Con l’aggiunta che la candidatura per una cattedra non viene utilizzata come archivio dalla scuole per eventuali nuovi interpelli, ma bisogna inviarne una per ogni avviso.

In ogni caso ci sono già moltissimi interpelli disponibili in varie scuole di tutta Italia, e nonostante questo ci sono scuole come a Roma che fanno molta fatica a reperire la giusta candidatura, e questo potrebbe essere ricondotto proprio alla difficoltà che molti docenti stanno incontrando nell’adattarsi alla nuova procedura dopo anni di messa a disposizione il cui meccanismo probabilmente era meno trasparente ma era sicuramente più semplice da capire e gestire.

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