Nomine Gps 2024: valutazione dei titoli diversa tra i vari Atp, non c’è uniformità a livello nazionale
La questione della valutazione dei titoli nelle graduatorie scolastiche è spesso fonte di incertezza e disomogeneità. Gli uffici scolastici territoriali (Atp) rischiano di adottare criteri differenti, generando incongruenze tra le varie province. Un titolo riconosciuto valido presso un Atp potrebbe essere rifiutato da un altro, mentre potrebbe essere pienamente accettato da altri ancora. Una mancanza di coerenza che crea diseguaglianze fra aspiranti con titoli simili.
Valutazione soggettiva
L’assenza di criteri oggettivi e uniformi nella valutazione dei titoli contribuisce a questo problema. Quando gli insegnanti o il personale ATA si trasferiscono da una provincia all’altra, titoli riconosciuti in una zona vengono ignorati in un’altra. Una discrepanza che porta a un trattamento iniquo, con candidati con qualifiche simili che si trovano in situazioni diverse. Un sistema così soggettivo crea difficoltà che non dovrebbero esistere in un settore pubblico come quello dell’istruzione.
Modello di accreditamento uniforme
Un possibile rimedio a questa situazione potrebbe essere l’adozione di un sistema di accreditamento nazionale, simile a quello utilizzato per le certificazioni di alfabetizzazione digitale nella terza fascia del personale ATA. Le certificazioni inserite nell’archivio di Accredia, ad esempio, potrebbero garantire l’uniformità nella valutazione dei titoli a livello nazionale. In questo modo, le scuole non avrebbero più la responsabilità di convalidare o respingere i titoli, riducendo così la possibilità di discrepanze.
Regole nazionali chiare
Attualmente, le circa 8.000 scuole italiane si trovano ad affrontare decisioni individuali su titoli e certificazioni, portando a valutazioni non uniformi. Ci sono scuole che accettano titoli che altre respingono, creando ingiustizie tra i candidati. Per porre rimedio a questa situazione, il Ministero dell’Istruzione dovrebbe stabilire linee guida chiare e creare un registro nazionale, come quello gestito da Accredia, per certificare e accreditare in modo oggettivo i titoli da considerare validi.
Titoli e certificazioni
Con l’aumento delle università telematiche e delle associazioni private che rilasciano certificazioni, il panorama si è fatto ancora più complesso. Titoli ottenuti da università riconosciute si mescolano a quelli rilasciati da enti privati, creando un groviglio difficile da districare che rischia di compromettere la trasparenza del sistema, creando disparità tra i candidati.
Il ruolo del ministero
È necessario che il Ministero dell’Istruzione intervenga per stabilire un registro nazionale che includa solo titoli accreditati e riconosciuti. Solo così si potrà garantire che i candidati con titoli validi siano trattati equamente e che chi possiede certificazioni non accreditate non ottenga vantaggi ingiusti. Il modello adottato per le certificazioni di alfabetizzazione digitale nel personale ATA ha già dimostrato la sua efficacia e potrebbe essere esteso a tutte le categorie di titoli scolastici.
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