Scuola

Assunzione diretta docenti: segnalazione dei bisogni di supplenti e su quali cattedre agli Uffici Scolastici, che li cercherebbero attraverso inserzioni sui giornali

Le difficoltà dell’algoritmo per l’assegnazione delle supplenze e l’aumento del numero dei precari nonostante i tanti interventi del ministero e l’annuncio di un nuovo concorso scuola a novembre che contribuirà ad arrivare alla soglia promessa all’Ue di 70mila assunzioni entro il 2026, prestano il fianco all’ennesima richiesta da parte dell’associazione nazionale presidi di cambiare il sistema.

Gli esempi da seguire

Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, l’associazione nazionale presidi, insiste nel sostenere che il sistema di reclutamento attuale non può garantire da un lato continuità didattica agli studenti e dall’altro stabilità agli insegnanti. La controprova è l’elevato numero di precari. Le statistiche dicono che in Italia un insegnante su quattro è precario.

Ecco perché si torna a chiedere di utilizzare anche in Italia, come già avviene in altri Paesi europei, il modello di assunzione diretta da parte delle scuole. Esempi positivi sono nazioni virtuose come Germania, Inghilterra, Olanda, Belgio e Finlandia.

Il metodo

Come dovrebbe funzionare questo nuovo sistema che eliminerebbe i concorsi? Le scuole potrebbero scegliere e assumere i docenti che ritengono più adatti alle loro esigenze. A chi sostiene che non è un modello replicabile in un Paese come il nostro, Giannelli risponde che sarebbe invece un ottimo metodo, che consentirebbe alle scuole di segnalare i bisogni di supplenti e su quali cattedre agli Uffici Scolastici. Si potrebbero utilizzare anche inserzioni sui giornali, all’insegna della massima trasparenza.

In Finlandia, esempio ideale secondo Giannelli, l’assunzione è libera da parte del preside. Spetta al dirigente scolastico la scelta, dopo essere stato assunto liberamente dal Comune.

Iscriviti al nostro canale Telegram per ricevere tutti gli aggiornamenti sul mondo della scuola.