Graduatorie, Gps e supplenze

Errori nomine Gps: l’algoritmo funziona come le nomine in presenza nel caso dei rinunciatari

Le tante lamentele che stanno ricevendo gli uffici scolastici dopo i primi turni di nomina per l’assegnazione delle supplenze tramite algoritmo spingono a diramare delle note utili a chiarire meglio possibile la procedura utilizzata, per evitare inutili polemiche e sospetti infondati.

I candidati rinunciatari

Uno dei temi principali riguarda il fatto che l’algoritmo non torna indietro. E’ il tema che si lega a doppio filo con quello dei “rinunciatari”, ovvero quei docenti che non possono partecipare alla nomina dal momento che le scelte che avevano indicato sono andate a finire nel turno successivo di nomina.

L’algoritmo è settato in modo che una volta processata la posizione di un candidato senza possibilità di conferimento incarico, “non torni indietro”. Questo significa che quando prende il via il successivo turno di nomina, l’algoritmo riparte dalla posizione successiva a quella dell’ultimo nominato nel precedente bollettino. In questo senso, è importante la precisazione dell’Ufficio scolastico di Roma che evidenzia come in questo non ci siano differenze con il meccanismo delle nomine in presenza, invocato in questi giorni come panacea di tutti i mali.

Questo meccanismo comporta che il candidato che in un turno di nomina non è destinatario di alcun incarico, non parteciperà ai successivi turni per la stessa classe di concorso, pur in presenza di disponibilità sopravvenute che coincidono con quelle espresse nella domanda.

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