Bollettini nomine supplenze 2024: le assegnazioni del 28 settembre con gli ultimi aggiornamenti dalle province
Prosegue il controllo dei dirigenti scolastici e dei loro collaboratori, al momento della stipula dei contratti, dei punteggi assegnati ai docenti in base ai quali sono stati conferiti gli incarichi. Un controllo che mette a rischio tutto il meccanismo dell’algoritmo, dal momento che in caso di riscontro di errori, la cattedra assegnata deve tornare nella disponibilità dell’algoritmo stesso, per assegnare l’incarico nei successivi turni di nomina.
L’anticipo delle procedure
In ogni caso a livello nazionale la situazione si sta uniformando, con praticamente tutte le province che sono riuscite a completare almeno il primo turno di nomina e che si apprestano ad avviare l’algoritmo per i successivi turni, con la speranza che ne siano necessari il meno possibile. Questo dipenderà dal numero delle rinunce e delle rettifiche.
Meno ce ne saranno, più semplice sarà completare tutta la procedura in tempi brevi. In questo senso influisce in maniera importante le scelte che le singole province hanno fatto in merito alle tempistiche con cui avviare l’algoritmo. Ce ne sono alcune che hanno optato per un avvio il più anticipato possibile (alcune anche a fine agosto, come auspicato dal ministero).
Il problema è che questo ha comportato in alcuni casi, in tutti, una scarsa verifica delle correttezze delle graduatorie sulle quali avviare l’algoritmo. Il che si sta traducendo paradossalmente in una necessità di allungare i tempi per provvedere alle rettifiche. C’è poi il caso dei docenti di ruolo che sono rimasti in graduatoria (spettava a loro, su base volontaria, segnalare la necessità di essere cancellati dagli elenchi ma pochi lo hanno fatto).
I docenti di ruolo
Sono docenti che in caso di assegnazione dell’incarico sono poi inevitabilmente risultati rinunciatari, con le loro cattedre conferite ritornate nella disponibilità dell’algoritmo nei turni successivi, quando però nel frattempo i colleghi meglio posizionati avevano ricevuto altri incarichi, magari meno graditi.
Sono tutte questioni con le quali il ministero si dovrà confrontare e sulle quali dovrà riflettere in vista del prossimo anno, se vorrà migliorare il più possibile il meccanismo dell’algoritmo.
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