Posti di sostegno in deroga 2024: devono ancora essere assegnati in molte regioni, quasi 80mila disponibili
Terminato di fatto anche settembre, è il momento di fare un primo bilancio relativo alla procedura di assegnazione degli incarichi tramite algoritmo Gps. La convinzione del ministero era che questo sarebbe stato l’anno della definitiva consacrazione del meccanismo, e in un certo senso lo è stato, ma non come si pensava.
Il caos interpelli
L’aggiornamento biennale delle GPS, la decisione delle stesso ministero di concedere una proroga di due settimane e l’aumento esponenziale degli iscritti nelle graduatorie hanno mandato in tilt un sistema che a livello di tempistiche e di affidabilità fino a questo momento ha deluso.
A questo bisogna aggiungere che la decisione di passare dal sistema della messa a disposizione a quello dell’interpello per l’assegnazione delle cattedre fuori graduatoria (una volta esaurite le GPS e con graduatorie di istituto incapaci di fornire personale) ha dato un vero e proprio colpo di grazia al lavoro delle segreterie scolastiche che si stanno ritrovando in questi giorni subissate di mail, per larga parte inadatte ai ruoli richiesti.
I posti di sostegno in deroga
A pagarne maggiormente le conseguenze gli studenti che attendono insegnanti per le supplenze brevi, le cui tempistiche di assunzione rapide non si conciliano con le lungaggini del meccanismo dell’interpello. Nel frattempo, per quel che riguarda le Gps, si ha ancora a che fare con diverse rettifiche e rinunce, cosa che, soprattutto nelle province più grandi, comporterà inevitabilmente la necessità di proseguire con i turni di nomina a tempo indeterminato.
All’orizzonte ci sono anche i posti di sostegno in deroga che devono essere assegnati in molte regioni. In tutto secondo i dati forniti dal ministero, sono oltre 250mila i posti di sostengo istituiti per l’anno scolastico 2024-2025. Una parte di questi, 79.083, sono “posti di sostegno in deroga”. A guidare la classifica a livello nazionale ci sono Sicilia, Piemonte, Toscana e Lombardia, con il più alto numero dei posti in deroga. Sono posti che vengono attribuiti come supplenze al 30 giugno.