Scuola

Assunzioni da GPS, posti di sostegno in organico di diritto e stabilizzazione idonei: precari scuola, il piano del Governo per invertire la tendenza

Migliore formazione docenti, nuovo sistema di reclutamento, riduzione dell’abuso di contratti a tempo determinato. Sono gli obiettivi del “Piano strutturale di bilancio di medio termine Italia 2025-2029”, presentato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

La battaglia contro il precariato

Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, accoglie con favore l’iniziativa governativa di rivedere le modalità di assunzione, sostenendo che si tratti di un passo avanti nelle battaglie contro il precariato e l’uso massiccio delle supplenze. Pacifico auspica che il cambiamento normativo conduca al ritorno del doppio canale di reclutamento, che preveda l’assunzione diretta sia dei docenti dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), sia di quelli con più di 36 mesi di servizio.

Tra le proposte, l’eliminazione degli organici di fatto e dei posti in deroga per il sostegno, insieme all’immissione in ruolo degli insegnanti già ritenuti idonei da commissioni competenti. Per attuare queste misure è necessario un investimento significativo. Anief ha richiesto l’inserimento di 2,5 miliardi di euro nella Legge di Bilancio 2025 per sostenere il rinnovo contrattuale, migliorare l’organico e promuovere le carriere.

Un nuovo modello di reclutamento

Il piano del Governo, che mira a preparare gli studenti alle competenze richieste dal mercato del lavoro, prevede anche di rafforzare le capacità e il numero di docenti in ogni ordine e grado scolastico. Con il PNRR, è stato già avviato un nuovo modello di reclutamento che combatte il precariato, promuovendo percorsi di formazione continua e incentivi basati sul merito. Entro il 2026, si prevede l’assunzione a tempo indeterminato di 70.000 nuovi insegnanti, destinati alle scuole di infanzia, primaria, secondaria e al sostegno per studenti con disabilità.

L’obiettivo del Governo è migliorare ulteriormente il processo di reclutamento, adottando una programmazione a medio termine che eviti il ricorso eccessivo ai contratti a tempo determinato, garantendo così maggiore stabilità didattica. Tra le iniziative previste, la promozione della mobilità territoriale e la riforma dei criteri di accesso alle classi di concorso e l’aggiornamento della Scuola di Alta Formazione per dirigenti scolastici e docenti.

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