I docenti senza specializzazione sul sostegno possono rispondere agli interpelli per supplenze sul sostegno, ma solo in determinate circostanze. Gli interpelli hanno preso da quest’anno il posto delle domande di messa a disposizione per l’attribuzione degli incarichi extra graduatoria.

Si ricorre all’interpello nel caso in cui le Gps risultino esaurite per la classe di concorso di interesse della scuola, e nel caso non ci siano docenti disponibili all’interno delle graduatorie di istituto della scuola stessa o di quelle più vicine. Possono partecipare agli interpelli, al contrario di quanto avveniva con le domande di messa a disposizione, anche i docenti inseriti in graduatorie. Con la messa a disposizione era possibile solo previa deroga concessa anno per anno dal ministero.

La normativa

Ecco come funziona:

Priorità ai docenti specializzati: Inizialmente, gli interpelli e le chiamate per le supplenze sul sostegno vengono indirizzati ai docenti inseriti nelle GPS di sostegno o nelle graduatorie di istituto, che hanno la specializzazione sul sostegno.

Docenti non specializzati: Se dopo l’assegnazione delle supplenze non ci sono abbastanza docenti specializzati disponibili per coprire tutti i posti, le scuole possono assegnare le supplenze a docenti senza specializzazione. In questo caso, vengono presi in considerazione:

Docenti inseriti nelle GPS comuni (classi di concorso) o nelle graduatorie di istituto.

Si possono anche utilizzare interpelli per trovare supplenti disponibili, anche tra docenti non specializzati.

Interpelli su base volontaria: Gli interpelli sono generalmente aperti a tutti i docenti, anche non specializzati, purché abbiano dato disponibilità per le supplenze e non ci siano candidati specializzati disponibili.

La risposta all’interpello

Quindi, nel caso venga pubblicato un interpello per una supplenza sul sostegno e non si dispone della specializzazione, è possibile comunque rispondere ed essere chiamati, ma solo se non ci sono docenti specializzati disponibili per quel posto.

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