Scuola

Concorso Pnrr 2024: in Senato passa l’ordine del giorno per assumere i candidati risultati idonei, ora la palla passa alla Camera

Il Senato ha approvato il DL Omnibus, decreto legge contenente misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi e interventi economici. Il provvedimento non include sostanziali miglioramenti per il settore scuola, ma c’è da segnalare l’accoglimento di un ordine del giorno presentato dalla senatrice Ella Bucalo di Fratelli d’Italia, che impegna il Governo a trovare una soluzione per l’assunzione degli idonei del concorso PNRR 2023.

Alla ricerca di una soluzione

L’ordine del giorno sottolinea l’importanza di non disperdere le risorse umane già selezionate, partendo dal presupposto dell’indiscutibile  merito di coloro che hanno superato le prove concorsuali previste dal Decreto Dipartimentale n. 255 del 6 dicembre 2023. Il Governo a questo punto potrà e dovrà avviare un dialogo con la Commissione europea per identificare una soluzione che possa rispondere alle legittime aspettative dei candidati idonei e consentire la loro graduale immissione in ruolo su posti vacanti.

La proposta della senatrice Bucalo risponde alla crescente preoccupazione per il destino di migliaia di candidati che, pur avendo superato le prove concorsuali del 2023, rischiano di non essere immessi in ruolo in tempi brevi.

L’impegno parlamentare

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha accolto positivamente questo impegno parlamentare, considerandolo un segnale importante. “L’impegno rappresenta un primo passo dopo le richieste avanzate dal nostro sindacato nella ‘memoria’ consegnata alle Commissioni V e VI di Palazzo Madama”, ha dichiarato Pacifico. “La nostra speranza è che il testo del decreto, che sarà presto all’esame della Camera dei Deputati, accolga le richieste della senatrice Bucalo e del nostro sindacato, per fare finalmente giustizia e permettere l’immissione in ruolo degli idonei del concorso PNRR 2023”.

Ora, l’attenzione si sposta alla Camera dei Deputati, dove il testo del decreto verrà esaminato con la speranza che le richieste vengano integrate.

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