Il meccanismo dei percorsi abilitanti deve ancora essere adeguatamente digerito dai docenti che stanno prendendo parte o prenderanno parte ai corsi finalizzati ad acquisire i crediti necessari per ottenere l’abilitazione in vista della fine della fase transitoria prevista per fine anno. Uno dei dubbi maggiori è inerenti la modalità dei tirocini.

Il tirocinio indiretto

Il riferimento è a chi sta frequentando il percorso abilitante da 60 CFU di cui al DPCM 4 agosto 2023. Il tirocinio diretto consente l’acquisizione di 15 CFU. Ogni CFU corrisponde ad almeno 12 ore di presenza in classe. Questo significa che per completare l’acquisizione dei crediti è necessaria una frequentazione di almeno 18 ore.

Poi ci sono altri 5 CFU da acquisire mediante tirocinio indiretto.

In questo caso ci sono maggiori variabili, dal momento che la durata del tirocinio cambia in base al numero di CFU che ogni candidato deve ottenere. Può verificarsi infatti il caso che l’Università riconosca CFU per esperienze di servizi precedenti al percorso.

Con una nota specifica, MUR – MIM del 28 giugno 2024, il ministero ha messo in conto che i candidati possano ottenere il riconoscimento dei CFU per il servizio già svolto.

Le ore in presenza

Nell’ambito della frequentazione del tirocinio diretto, per ogni CFU bisogna mettere in conto almeno 12 ore in presenza. Lo prevede l’articolo 2-bis, comma 4 del d.lgs 59/201. In ogni caso le condizioni valide per lo svolgimento dei tirocini è responsabilità del coordinamento fra le scuole accreditate e le istituzioni universitarie ed AFAM.

La normativa prevede che si possa svolgere tirocinio su classi di concorso affini per carenza di tutor accoglienti su specifiche classi di concorso. Lo specifica sempre la nota MUR MIM in base alla quale è data possibilità di svolgere il tirocinio su classi di concorso affini. In questo modo il ministero vuole offrire la possibilità di terminare entro la fine dell’anno.

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