Con l’algoritmo per le nomine già arrivato ai turni avanzati, in molte province si sta assistendo a una copertura quasi totale dei posti di sostegno in prima fascia, lasciando interrogativi su quali possibilità restino per i candidati in seconda fascia. La situazione varia significativamente da provincia a provincia, non permettendo una risposta omogenea per tutti i territori. Questo non impedisce di ipotizzare alcuni scenari che possono ancora lasciare speranze per chi è in attesa di una chiamata da seconda fascia.

La seconda fascia

In molte province, i posti di sostegno per la prima fascia sono stati coperti già nei primi turni di nomina, ma questo non significa che tutte le possibilità siano esaurite per i candidati in seconda fascia. Ci sono, infatti, alcune variabili che possono influire sulle chiamate successive. Alcune province hanno registrato un aumento del numero di alunni con disabilità, e in alcuni casi si è in attesa delle sentenze del TAR che potrebbero rivedere il numero di insegnanti di sostegno necessari.

Le sentenze del TAR sono particolarmente rilevanti in quelle situazioni in cui le famiglie hanno presentato ricorso per ottenere un maggiore supporto didattico per i propri figli con disabilità. Quando il TAR emette sentenze favorevoli, le istituzioni scolastiche possono essere obbligate a rivedere il numero di insegnanti di sostegno da assegnare, determinando la riapertura di posizioni anche in momenti avanzati delle nomine. Questo può portare all’assegnazione di nuovi posti, dando così opportunità di chiamata ai candidati delle fasce successive.

Rinunce o dimissioni

E’ anche possibile che si verifichino casi di rinunce o dimissioni da parte di chi ha già ottenuto un incarico, e questo potrebbe liberare ulteriori posti. Non si può escludere del tutto la possibilità di essere chiamati dalla seconda fascia, soprattutto nelle province con maggiore richiesta di insegnanti di sostegno e in cui sono ancora pendenti decisioni legali riguardanti il numero di posti assegnati.

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