Turni di nomina gps: esauriti in molte province, ma si possono ottenere ancora incarichi da graduatorie di istituto e da interpelli
Il meccanismo di nomina delle supplenze è gestito principalmente tramite l’algoritmo di assegnazione delle Graduatorie Provinciali (GPS). Non sempre l’assegnazione si esaurisce in un solo turno: può infatti avvenire che l’algoritmo si attivi più di una volta, fermo restando che i posti disponibili possano variare a causa di eventuali rinunce o di disponibilità sopraggiunte.
I turni di nomina dell’algoritmo
Ogni anno, l’algoritmo delle GPS svolge un ruolo cruciale nell’assegnazione delle supplenze, tenendo conto delle preferenze espresse dai candidati. Se durante il primo turno non si ottiene una supplenza, possono verificarsi ulteriori turni, poiché alcuni docenti potrebbero rinunciare alla nomina o potrebbero liberarsi ulteriori posti, ad esempio per trasferimenti o congedi non previsti. In questi casi, l’algoritmo riassegna i posti rimanenti attraverso nuovi turni di nomina, fino all’esaurimento delle disponibilità.
Convocazioni dalle graduatorie di istituto
Una volta che si sono esauriti i turni di nomina dalle GPS, i candidati che non hanno ottenuto una supplenza possono ancora essere convocati tramite le Graduatorie di Istituto, ovvero le liste stilate dalle singole scuole. Ciascun docente, al momento dell’inclusione nelle graduatorie, ha la possibilità di scegliere fino a 20 scuole in cui rendersi disponibile per eventuali incarichi.
Le graduatorie di istituto possono essere utilizzate anche da scuole viciniori che hanno esaurito le proprie graduatorie interne. Così aumenta le opportunità di supplenza, poiché un docente può essere chiamato non solo dalle scuole inserite nella sua lista di preferenze, ma anche da istituti limitrofi.
Gli interpelli: un’ulteriore chance
Oltre alle GPS e alle Graduatorie di Istituto, c’è un’altra possibilità di ottenere supplenze: gli interpelli. Vengono pubblicati dalle scuole o sui siti degli Uffici Territoriali Provinciali (ATP) e rappresentano una sorta di “ultima chiamata” per assegnare incarichi rimasti vacanti. Gli interpelli si rivolgono ai docenti disponibili per coprire specifiche esigenze, spesso caratterizzate da urgenza o da difficoltà nel reperire personale. Rispondere prontamente a questi interpelli può offrire un’ulteriore opportunità di ottenere una supplenza.
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