Specializzazione sostegno 2025: corsi per 85mila docenti e conversione graduale dei posti in deroga in posti di organico di diritto
E’ il sostegno il settore della scuola che, secondo il ministro Valditara, necessita di interventi maggiori e più urgenti. Sia per la natura stessa del tipo di insegnamento richiesto, da studenti con disabilità, sia per i numeri che il precariato sul sostegno ha raggiunto.
La percentuale di precari sul sostegno
Secondo i dati in possesso del Ministro, la maggior parte dei docenti precari si trova proprio in ambito sostegno. Un esercito di docenti con contratto a tempo determinato che raggiunge addirittura il 73% del totale dei precari della scuola italiana. Le motivazioni sono molteplici: il motivo principale è però l’aumento considerevole degli alunni con disabilità negli ultimi dieci anni.
Questo ha portato a una seconda problematica, che risponde all’aumento delle cattedre in deroga. Ad aggravare la situazione, il fatto che molto frequentemente queste cattedre vengono affidate a docenti non specializzati. Il Ministero intende intervenire in maniera mirata sulla questione nei prossimi mesi.
I posti in deroga
Lo strumento principale che verrà adottato per ridurre il numero di precari sul sostegno è l’organizzazione di Corsi Indire che consentirà di contribuire alla specializzazione di 85.000 docenti con almeno tre anni di servizio. Sono quei docenti cui è stata precluso, per vari motivi, l’accesso ai percorsi universitari di specializzazione. I Corsi partiranno nel 2025, anno in cui dovranno anche concludersi.
I Corsi Indire verranno organizzati mediante percorsi formativi in collaborazione con l’Osservatorio scolastico per la disabilità. Il ministero si propone in questo modo di aumentare il numero di docenti specializzati. Il secondo passaggio sarà l’aumento graduale dei posti in deroga in posti di organico di diritto. Solo in questo modo si potrà avviare un piano di assunzioni concreto e a lungo termine.
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Il ministro dell’istruzione nel dibattito parlamentare di oggi ha dichiarato di assumere gli idonei dei concorsi già svolti, compreso quello del PNRR ancora in corso di svolgimento, ma non ha assicurato di predisporre una specifica graduatoria permanente alla stregua del cosiddetto “doppio canale” . Insomma non è del tutto chiaro la situazione per cui bisognerebbe affidarsi alla decisione del Tar dei ricorrenti nei confronti del MIUR