Concorsi

Call veloce inversa: assegnazione dei posti residui con redistribuzione a livello nazionale per l’assunzione degli Idonei del Concorso scuola 2020

Redistribuire i posti del contingente assunzionale 2024/2025 rimasti vacanti in alcune regioni mediante l’immissione in ruolo di 800-900 docenti in tutta Italia. E’ la proposta denominata Call Veloce inversa cui stanno lavorando gli appartenenti al comitato Idonei 2020 Puglia. Un’idea che verrà sottoposta al vaglio del Ministero dell’Istruzione e del Merito e che si propone di risolvere la situazione di tutti quegli insegnanti idonei del concorso 2020 che ancora non hanno ottenuto una cattedra.

Il contingente autorizzato

La proposta parte dal presupposto che a fronte di un contingente autorizzato per l’anno scolastico in corso di 45.124 posti, per gli idonei 2020 sono a disposizione unicamente i posti residui. Si tratta di quei posti che risultano ancora vacanti in seguito alle immissioni in ruolo di altre categorie di docenti.

La fotografia a metà ottobre, a oltre un mese dall’inizio ufficiale dell’anno scolastico e a diverse settimane dall’inizio delle lezioni, racconta che solo sette regioni hanno utilizzato questo contingente per gli idonei 2020.

Il che si traduce in 1.227 assunzioni in tutto, una percentuale troppo bassa se si considera che è equivalente solo al 2,72% del totale nazionale.

L’assegnazione alle regioni

Per trovare il numero più consistente di assunzioni, bisogna fare riferimento alla regione Lazio con 697 docenti immessi in ruolo. C’è poi la Lombardia che dispone di 1.176 posti assegnati su 1.601 disponibili e un numero ingente di posti residui. Secondo i dati disponibili, in tutta Italia i posti non assegnati sfiorerebbero il migliaio, per la precisione 800-900, con la Lombardia a guidare la poco lusinghiera classifica con 500.

E qui torniamo alla proposta che si vuole sottoporre al vaglio del ministero, quella che viene definita “Call veloce inversa”, utile a redistribuire questi posti a livello nazionale. Lo scopo è riuscire ad assegnarli alle regioni che hanno esaurito il proprio contingente ma che possono vantare ancora idonei in graduatoria e cattedre vacanti. In questo modo si riuscirebbe a ottimizzare l’utilizzo delle risorse già disponibili. Il vantaggio ulteriore sarebbe il non dover ricorrere a scostamenti di bilancio.

L’appello

“Siamo stanchi, delusi, arrabbiati, ma mai smetteremo di combattere per il nostro diritto al ruolo”, dichiarano i portavoce del comitato.

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