Algoritmo nomine in ruolo: come per le gps cattedre più appetibili assegnate a docenti collocati in graduatoria in posizione peggiore
L’algoritmo per l’assegnazione delle supplenze, da qualche anno, viene impiegato anche per le nomine in ruolo da concorso. L’assegnazione delle cattedre è stata affidata a una procedura informatica che sta mostrando i suoi limiti anche per i docenti di ruolo, non solo per quelli a tempo determinato. La procedura informatizzata prevede che i docenti vincitori provvedano a compilare una domanda utile a scegliere le province in cui vogliono essere nominati.
La scelta delle province
Come avviene per le supplenze, anche in questo ambito non indicare una provincia equivale a rinuncia. Per cui una nomina in quella provincia viene scartata, sia per i posti disponibili, sia per le disponibilità successive. Lo segnala Tecnica della Scuola.
Come per le supplenze, il ministero ha preferito rinunciare alle nomine in presenza, quando era necessaria una convocazione di persona per ottenere una nomina in ruolo.
Con il sistema informatizzato non è prevista la rinuncia in tempo reale. Interviene l’algoritmo, che in alcuni casi conferisce un incarico a un docente anche se non è interessato. Questo comporta una inevitabile successiva rinuncia, in base alla quale la cattedra torna disponibile per le nomine in ruolo, scartando però il docente che si trova in posizione immediatamente successiva.
I docenti già nominati
Scatta quindi il successivo “turno di nomina”, che scarta i docenti già nominati, privati della possibilità di scegliere anche quella cattedra.
L’algoritmo, come per le supplenze, spesso porta ad assegnare le cattedre migliori ai docenti collocati in graduatoria in posizione peggiore. Con buona pace del rispetto del merito.
Questo perché concetto base dell’algoritmo è il non poter tornare indietro, per questioni di tempistiche. Ci sono poi da valutare le istruzioni operative che vengono assegnate ogni anno in ordine alle immissioni in ruolo.
La rinuncia
Nel famoso “Allegato A”, è specificato che il candidato che non seleziona tutte le province viene considerato rinunciatario non solo per le cattedre presenti nelle province stesse ma anche in quelle che compaiono nelle province richieste, in caso di nuove disponibilità.
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L algoritmo è una vergogna. Docenti con un punteggio più alto a casa e quelli con un punteggio più basso chiamati a lavorare. Un’ ingiustizia su tutti i fronti.