Carta del docente precari: accredito in automatico dal Ministero costa circa 600 milioni, il ricorso viene sistematicamente accolto
La carta docenti è finalmente disponibile da circa 48 ore per i docenti di ruolo e per i precari con sentenza favorevole. Tutti gli altri precari sono ancora in attesa, e per il momento devono accontentarsi dell’annuncio del ministro Valditara che si è impegnato a fare in modo che con la prossima Legge di Bilancio possano essere inclusi tra i beneficiari anche i docenti precari, con contratti annuali o al 30 giugno.
Bonus per gli ultimi cinque anni
Lo scorso anno il diritto era già stato riconosciuto a questi docenti in virtù di una sentenza con prescrizione quinquennale. I docenti hanno ottenuto il bonus di €500 per la formazione professionale, per ciascun anno degli ultimi cinque, in cui siano stati in servizio.
Il bonus ai precari per l’anno scolastico 2023-2024 era stato erogato mediante intervento del Parlamento, con il Decreto Salva Infrazioni. Un bonus erogato anche ai docenti con contratto annuale. Erano serviti 10,9 milioni di euro per garantire a tutti il diritto.
Ma per l’anno scolastico 2024-2025 non è stato rinnovato il diritto, che sarebbe costato circa 600 milioni di euro.
Ricorso sempre accolto
Restano le sentenze delle due Corti, in base alle quali la carta docente spetta a tutti i supplenti al 30 giugno o al 31 agosto sia per l’anno in corso, che per gli ultimi 5 anni di servizio.
Dunque d’ufficio il ministero non provvede. Chi vuole farsi riconoscere il diritto deve intraprendere la strada del ricorso che viene sistematicamente accolto.
“Si tratta – spiega l’avv. Miceli a Orizzonte Scuola – di un ricorso molto semplice, in cui l’autorità giudiziaria nomina un commissario ad acta che si sostituisce alla Pubblica Amministrazione rimasta inerte e si dà un termine ulteriore per eseguire la sentenza: se ciò non avviene, l’amministrazione rischia di incorrere in una serie di reati”.
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