Economia e Fisco

Aumento stipendio docenti: 200€ in più al mese destinando i 3 miliardi per il 2025 al contratto 2022-24

Stanziare i 3 miliardi per il 2025 per il contratto 2022-24. E’ questa la strategia con la quale il prossimo aumento di stipendio per i docenti potrebbe arrivare a 200 euro mensili. La proposta è del presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico, in un’intervista all’agenzia Italia Stampa. In vista della contrattazione del prossimo rinnovo, la priorità dovrà andare all’aumento degli stipendi, ancora inadeguati al costo della vita, al resto della pubblica amministrazione e ai colleghi europei.

Contratto scaduto da tre anni

La prossima contrattazione del contratto scuola sarà molto importante, considerato che il contratto stesso risulta scaduto da tre anni. Nel frattempo il costo della vita è aumentato, considerato che l’inflazione è salita di 16 punti. Per questo urge un’ottimizzazione delle risorse da assegnare ai lavoratori della scuola.

Sul tavolo anche il tema della mobilità. C’è da firmare il contratto integrativo. I sindacati però chiedono l’abolizione dei vincoli o almeno una deroga che consenta di ampliare i trasferimenti.

L’obiettivo finale è fare in modo che i docenti possano coniugare diritto al lavoro con quello alla famiglia, che non può prescindere dalle deroghe per genitorialità, assistenza e disabilità inserite nel contratto nazionale.

Come si può arrivare a garantire con il prossimo contratto 200 euro di aumenti mensili? Pacifico propone di utilizzare i 3 miliardi stanziati per la contrattazione successiva già nel 2025, destinandoli al tavolo Aran per il triennio 2022-2024. Questo consentirebbe appunto di ottenere aumenti mensili di 200 euro come base di partenza per 3 milioni di dipendenti pubblici.

Sbloccare l’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale

Non che questa cifra sia sufficiente d adeguare gli stipendi, ma sarebbe un passo in avanti. Al momento sono 10 miliardi stanziati, molti ma non sufficienti. Se si riuscisse a sbloccare i 3 miliardi aggiuntivi si arriverebbe ad aumenti di 200 euro mensili, un passo avanti significativo, purché il Governo provveda al contempo a sbloccare l’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale.

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