Scuola

Pagamento supplenze brevi ottobre 2024: ritardo di 4 mesi rispetto a quello di assunzione, nuova circolare del ministero per conciliare regolarità e spese

Si fa ancora molta fatica a risolvere in ambito ministeriale la situazione del pagamento regolare degli stipendi per le supplenze brevi. La macchina burocratica resta particolarmente farraginosa e composta di un numero di passaggi tale che sembra quasi inevitabile che a un certo punto qualcosa si inceppi.

Attesa superiore ai 4 mesi

Per il momento continua a fallire il tentativo del ministero di ridurre il più possibile le tempistiche di pagamento, ma i ritardi sono ben superiori al mese di posticipo rispetto a quello di assunzione che dovrebbe essere garantito. Per il momento la media di attesa si attesta sui 4 mesi.

Situazione che peggiora ulteriormente quando coincide con periodi particolari come quelli che si sovrappongono alle festività natalizie e a conclusione dell’anno scolastico. Il ministero è al lavoro anche per assicurare pagamenti regolari ai supplenti con contratto di supplenza temporanea.

La nuova circolare

Le ultime intenzioni dichiarate dal ministero si riferivano alla volontà di risolvere prima possibile la situazione:

“Facendo seguito alle numerose interlocuzioni avvenute nei mesi scorsi fra la struttura del Ministero dell’Istruzione e del Merito, quella del Ministero dell’Economia e di NoiPA, il Ministero è impegnato a elaborare una soluzione strutturale per risolvere definitivamente il problema della regolarità temporale dei pagamenti che da troppi anni si ripresenta e che in passato ha persino evidenziato ritardi ancora maggiori di quelli registrati in questi mesi”.

Un recente incontro tra ministero e sindacati ha consentito di ribadire le intenzioni, anche in virtù dell’emanazione di una bozza di circolare “Misure per il monitoraggio dei contratti per supplenza brevi e saltuarie – indicazioni operative”.

Una doppia necessità

L’obiettivo del ministero è riuscire a conciliare la necessità di garantire la regolarità nei pagamenti con quella altrettanto importante di controllare i tetti di spesa. Una sfida che il ministero proverà a vincere nei prossimi mesi.

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