Cedolino ottobre docenti 2024: stipendio docenti e ATA già visibile, somme più basse per chi ha perso l’esonero contributivo
In queste ore comincia a essere visibile per i docenti e ata di ruolo il cedolino di ottobre. Collegandosi all’interno della propria area riservata sul sito di riferimento NoiPA, il personale scolastico che dispone di un contratto a tempo indeterminato può iniziare a vedere il cedolino.
I neo immessi in ruolo
Il caricamento sul sito avviene come sempre non in maniera contestuale ma scaglioni, per cui se ancora non si visualizza il proprio non c’è da preoccuparsi ma bisogna riprovare nelle prossime ore. Probabile che entro la fine del weekend tutti i cedolini vengano caricati. Sono disponibili anche quelli per i supplenti al 31 agosto/30 giugno 2025.
Discorso diverso per i neoimmessi in ruolo. Per questo personale scolastico non mancano le problematiche e infatti le difficoltà sono state prontamente segnalate ai sindacati in modo che il Ministero possa provvedere prima possibile.
L’esonero contributivo
Non ci dovrebbero essere sorprese particolari all’interno del cedolino inerente la mensilità di ottobre. Le cifre dovrebbero essere allineate a quelle erogate negli ultimi mesi. Una situazione che naturalmente in alcuni casi può essere differente da docente a docente, e infatti ci sono alcune segnalazioni relative alla mancanza delle somme relative all’esonero contributivo.
In questo caso, la motivazione è da ricondurre al FIS e/o al cedolino degli esami di stato. I docenti che hanno ricevuto questi importi lo scorso mese di settembre hanno riscontrato anche un aumento dello stipendio che ha avuto come conseguenza inevitabile la perdita del diritto all’accesso alla misura.
L’esigibilità delle somme
La prossima settimana scatta l’esigibilità delle somme che come sempre è fissata a mercoledì 23 ottobre.
Discorso diverso invece per i docenti neoassunti, che stanno riscontrando notevoli ritardi nella ricezione dello stipendio. In migliaia non hanno ricevuto ancora i soldi e sono in attesa e in difficoltà, anche in considerazione del fatto che non riescono a pagare l’affitto. E così alcuni sono addirittura costretti a tornare a casa”.
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