Scuola

Concorso scuola 2024: si può superare col punteggio massimo sia nella prova scritta che orale e non risultare nè vincitori né idonei

Anche il prossimo concorso scuola Pnrr 2, per il quale si attende il bando tra fine mese e inizio novembre, non sarà abilitante. Questo, insieme ad altre caratteristiche di questi concorsi (il prossimo è del tutto simile al precedente svolto già nel 2024, anzi leggermente più difficile in virtù della soglia di ammessi all’orale) è uno degli elementi che sta suscitando maggiori polemiche in attesa dell’ufficialità delle date.

Vincere il concorso unica strada

In questi concorsi, l’unica strada che possa portare a un risultato positivo è quella di risultare vincitori. Non c’è un’alternativa, non c’è un’idoneità e non c’è abilitazione. Non solo: c’è anche un’intrinseca difficoltà nella struttura del concorso che può portare in alcuni casi a ottenere risultati ottimi ma non sufficienti a vincere il concorso.

In un recente articolo su Tecnica della Scuola, l’esperto di normativa scolastica Lucio Ficara ha portato all’attenzione un caso emblematico che evidenzia alcune criticità del sistema concorsuale italiano per l’accesso all’insegnamento.

Il protagonista è un aspirante docente precario con diversi anni di esperienza alle spalle. Dopo aver partecipato al concorso per diventare insegnante di ruolo, il candidato ha ottenuto un risultato straordinario: ha totalizzato 100 punti nella prova scritta, 100 nella prova orale e ulteriori 30 punti derivanti dai servizi pregressi e dai titoli posseduti, per un totale di 230 punti.

Punteggio massimo non basta

Nonostante questo punteggio massimo, il docente non è risultato tra i vincitori del concorso. La ragione di questo paradosso risiede nelle riserve di posti previsti dalla normativa vigente. Infatti, metà dei posti del concorso sono riservati, e a queste riserve si aggiungono quelle per i riservisti della legge 68/99 e il 30% dei posti riservati ai candidati con tre anni di servizio. Questa situazione può portare al paradosso di un candidato che, pur avendo ottenuto il punteggio massimo in tutte le prove, non solo non vince il concorso, ma non viene neppure dichiarato idoneo e dovrà ripetere l’intero iter concorsuale.

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