Altro che assunzioni docenti: dal prossimo anno 5.660 docenti e 2.174 ATA in meno, è la previsione della legge di Bilancio 2025
Tra concorsi scuola, assunzioni e Corsi Indire per specializzare i precari del sostegno, si sta parlando poco del taglio al personale scolastico in programma al ministero, che troverà a breve conferma all’interno del testo della legge di Bilancio 2025 che sta per arrivare in Parlamento. La Legge di Bilancio prevede una serie di tagli, tra cui quelli all’organico della scuola. A farne le spese, personale docente e personale ATA a partire dall’anno scolastico 2025/26.
I tagli all’organico
Per quel che riguarda l’organico docenti, dal prossimo anno scolastico la legge di Bilancio prevede che si provvederà a un taglio di 5.660 posti dell’organico dell’autonomia.
Per quel che riguarda gli Ata, la legge di Bilancio prevede una riduzione dei posti del personale ATA dal prossimo anno scolastico di 2.174 unità.
Proprio per quel che riguarda il personale Ata, resta da chiarire come si integrerà questo taglio di organico con l’introduzione della nuova figura dell’operatore scolastico, che doveva comportare un aumento dei posti disponibili e non una riduzione.
Riduzione che si andrà a sommare ai tagli effettuati già quest’anno equivalenti a 963 ATA per le posizioni di comando presso l’Amministrazione periferica del Ministero dell’istruzione e del merito.
La preoccupazione della politica
PD molto preoccupato per i tagli a docenti e personale ATA: “Siamo molto preoccupati per il taglio agli organici della scuola previsto in legge di bilancio. Altro che investimenti sull’istruzione e la tanto sbandierata valorizzazione del personale. Solo tagli lineari scritti nero su bianco. L’avvio caotico di questo anno scolastico all’insegna di classi sempre più numerose e segreterie scolastiche oberate da impegni sempre più gravosi avrebbe imposto altre scelte”. Così Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del PD.
Dubbi anche su destinazione ed estensione della carta docente ai precari che, secondo il Pd “non è frutto della buona volontà di Valditara ma di una sentenza UE“. Per il M5S si tratta di un taglio da parte del Governo Meloni che rappresenta un colpo letale alla scuola.
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