Concorsi

Concorso scuola 2024: le prove potrebbero essere anticipate già a dicembre, il termine per la presentazione delle domande è di soli 20 giorni

La prossima settimana, con l’inizio del mese di novembre, scatta ufficialmente il conto alla rovescia verso la pubblicazione del bando di concorso per il Pnrr 2, seconda procedura in programma nel 2024 da ufficializzare entro la fine della fase transitoria, il 31 dicembre 2024. Che il bando debba essere emanato entro quest’anno è cosa certa, diverso il discorso relativo alle prove.

L’inizio delle prove

Non ci sono certezze circa la calendarizzazione delle stesse. Da parte del ministero al momento non sono ancora arrivate comunicazioni ufficiali, e in questo senso ci sono pareri discordanti. Il pensiero prevalente indica in gennaio, o in ogni caso inizio 2025, il periodo più probabile per la calendarizzazione delle prove. Lo sostiene la stampa specializzata come Orizzonte Scuola.

Ma ci sono anche correnti di pensiero diverse, che ritengono che le prove possano essere messe in calendario già alla fine del 2024. Lo sostiene oggi sul suo sito ufficiale il sindacato Asset Scuola. Secondo quanto riportato oggi, dopo la pubblicazione del bando nel mese di novembre, si potrebbe partire con le prove già da dicembre. In questo senso il fatto che la finestra temporale per presentare la domanda di partecipazione sia stata ridotta da 30 a 20 giorni potrebbe essere proprio un’indicazione della volontà di accelerare il più possibile l’avvio delle prove.

Gli impegni presi con l’Ue

Secondo Asset Scuola, il calendario ufficiale delle prove contenuto nel bando potrebbe fissare le date già a dicembre. L’obiettivo sarà quello di velocizzare il processo e assicurare il rispetto dei tempi prefissati.

Vedremo se queste indicazioni del sindacato troveranno riscontro nelle prossime settimane una volta che il bando verrà ufficializzato. Con il nuovo bando il ministero punta a coprire le molte cattedre vacanti nelle scuole di ogni ordine e grado in modo da raggiungere gli obiettivi annunciati e gli impegni presi con Bruxelles, soprattutto nelle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), nelle lingue straniere e nelle discipline di supporto all’inclusione.

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