Sciopero scuola 31 ottobre 2024: aumento stipendio docenti e Ata tra le principali motivazioni per cui l’istruzione si ferma, ma non solo
Il prossimo 31 ottobre il mondo della scuola è destinato a fermarsi per un giorno in virtù dello uno sciopero nazionale indetto dalla Flc-Cgil, il sindacato dei lavoratori della conoscenza, guidato da Gianna Fracassi. La decisione di scioperare nasce dalla volontà di portare all’attenzione del governo una serie di critiche che coinvolgono il personale docente e non docente, principalmente legate alle politiche salariali e alla mancanza di investimenti strutturali nel settore scolastico.
Le motivazioni dello sciopero
Uno dei punti principali che hanno spinto il sindacato a prendere questa decisione è l’aumento salariale ritenuto inadeguato. Il recente rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per il triennio 2022-2024 prevede un incremento dello stipendio del 5,78%. Sebbene questo sia un aumento maggiore rispetto ai contratti precedenti, è considerato insufficiente, soprattutto in un contesto economico in cui l’inflazione è in crescita, erodendo il potere d’acquisto dei lavoratori. “Non è accettabile che gli aumenti previsti non riescano a coprire nemmeno l’inflazione, lasciando i lavoratori della scuola sempre più in difficoltà”, ha affermato Fracassi. Per il sindacato, il 5,78% non rappresenta un reale avanzamento salariale, ma un aggiustamento minimo che non basta a compensare la carovita e le sfide economiche attuali.
La posizione dei sindacati
Oltre alla questione salariale, la Flc-Cgil evidenzia la necessità di interventi più ampi per migliorare le condizioni di lavoro nelle scuole italiane. L’attenzione è rivolta anche ai problemi di precarietà che colpiscono un’ampia fetta del personale docente e ATA (Amministrativi, Tecnici e Ausiliari), costretti a lavorare per anni senza prospettive di stabilità lavorativa. Il sindacato richiede un piano di assunzioni più coerenti e trasparenti per garantire una maggiore sicurezza lavorativa ai docenti e al personale scolastico.
La decisione di scioperare il 31 ottobre si inserisce in un contesto di crescente tensione tra il settore scolastico e le istituzioni. Il messaggio della Flc-Cgil è chiaro: è necessario investire in modo significativo nella scuola per garantire non solo un trattamento economico adeguato al personale, ma anche un sistema scolastico di qualità per gli studenti. Secondo Fracassi, “la scuola italiana ha bisogno di una visione a lungo termine, che metta al centro l’istruzione come priorità nazionale”.
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