Risarcimento precari scuola: continuano le richieste e le sentenze favorevoli fino a 40mila euro per mancata stabilizzazione, differenze retributive e diritti non fruiti
Sta ottenendo un clamoroso riscontro, secondo il sindacato Asset Scuola, la possibilità di richiedere un indennizzo concesso dal ministero da parte di docenti e Ata precari. L’indennizzo fino a 40mila euro è riservato al personale scolastico che si trova in particolari condizioni di lavoro e trattamenti retributivi.
I destinatari
Da quando è stato ufficializzato, ha portato a moltissime richieste di risarcimento. Per questo è importante ribadire i destinatari di questo tipo di risarcimento, le motivazioni che consentono di ottenerlo i dettagli della normativa.
L’indennizzo da 40mila euro è stato istituito per il trattamento economico del personale scolastico, in particolare docenti e ATA, che secondo il ministero sono stati oggetto di svantaggi a livello contrattuale e retributivo.
Le motivazioni per ottenere il risarcimento
Il risarcimento nasce come indennizzo nei confronti di chi si trova in una condizione di precariato ed è in attesa di stabilizzazione. I destinatari principali sono i docenti e gli appartenenti al personale ATA impiegati per anni con contratto a termine che per anni hanno lavorato in attesa di veder riconosciuta nei loro confronti una posizione stabile.
Un altro motivo che può portare all’ottenimento del riconoscimento sono le differenze retributive. Spesso infatti il personale precario ha percepito per anni una retribuzione inferiore rispetto ai colleghi che dispongono di un contratto a tempo indeterminato.
Il fatto che a discapito di ciò svolgano le stesse mansioni, costituisce un’aggravante. In virtù di ciò, si può richiedere un risarcimento.
C’è poi la possibilità di essere coinvolti in episodi di mancata fruizione di diritti. E’ il caso di chi non ha goduto di ferie di cui aveva diritto, permessi retribuiti e incentivi riservati al personale di ruolo.
Ci sono già diverse sentenze che riconoscono l’equo indennizzo a favore dei docenti e del personale ATA precario. I risarcimenti possono essere ingenti, in alcuni casi arrivano fino a 40mila euro.
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