In vista dell’avvio il prossimo anno dei Corsi Indire da 30 Cfu, nuovo sistema di specializzazione sul sostegno da affiancare ai 60 Cfu, si pone il tema della possibilità di sommare i due titoli in vista del prossimo aggiornamento GPS. L’ultimo aggiornamento è avvenuto nel 2024, pochi mesi fa. Nel 2025 ci sarà la possibilità di inserirsi negli elenchi aggiuntivi, invece il vero e proprio prossimo aggiornamento delle Gps è previsto per il 2026.

La specializzazione all’estero

I Corsi Indire saranno riservati a chi è in possesso di tre annualità di servizio sul sostegno negli ultimi 5 anni, sullo stesso grado per cui si richiede l’accesso ai corsi.

Potranno partecipare anche coloro i quali hanno ottenuto la specializzazione all’estero e sono in attesa di riconoscimento o hanno un contenzioso in corso, in questo caso dovranno rinunciare all’istanza di riconoscimento.

Chi ha già frequentato il Tfa, potrà partecipare anche ai Corsi Indire. Più delicata la questione di coloro i quali hanno già effettuato l’accesso al TFA e vorrebbero dirottare verso i Corsi Indire.

Agevolazioni negate

Il ministero non si è ancora espresso in tal senso, né le università, ma l’orientamento sembra essere pessimista, nel senso che non dovrebbero essere riconosciuti i crediti già maturati né sarà possibile ottenere un rimborso per le spese già sostenute.

Questo alimenta le polemiche da parte di chi ritiene questi nuovi Corsi Indire, con richiesta di crediti dimezzata rispetto al Tfa, un’ingiustizia nonostante siano rivolti a coloro i quali possono già vantare tre anni di servizio sul sostegno. Il ministro Valditara li ritiene indispensabili per specializzare tutti quei docenti che finora hanno insegnato o stanno insegnando sul sostegno senza avere la specializzazione e che in questo modo non offrono la migliore professionalità possibile agli studenti e rischiano di rimanere precari a vita. Con la specializzazione tramite Corsi Indire, invece, il ministero assicura graduali assunzioni.

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