Carta del docente: accredito diretto sullo stipendio dei docenti anche precari, con deduzione fiscale per incentivare l’aggiornamento professionale, è la proposta Gilda
Dopo la preoccupazione per il ritardo considerevole con cui è stata erogata mediante la riattivazione della piattaforma, la carta docente è finalmente disponibile da qualche giorno per i docenti aventi diritto, e si profila a breve l’estensione anche ai docenti precari non solo tramite ricorso ma d’ufficio. Sorpresa positiva non da poco il fatto che sia ancora somma intera da 500€ al contrario di quanto si pensava inizialmente, e cioè che ci sarebbe stata una riduzione in virtù della necessità del Governo di reperir fondi per la formazione docenti.
L’integrazione del bonus
Adesso i sindacati fanno un passo ulteriore chiedendo al Governo di integrare il bonus in maniera strutturale all’interno dello stipendio, e non come bonus esterno: “Facciamo un appello al governo affinché consideri con attenzione la trasformazione delle risorse destinate alla Carta Docente in una voce strutturale dello stipendio, assicurando così una maggiore stabilità economica e sottraendole alle variabili politiche di governo”.
Se la proposta verrà accettata, il bonus di 500 euro verrà erogato direttamente in busta paga. In questo caso, però potrebbe subire riduzioni per le tasse, oltre a rischio di essere ridotta a breve come annunciato nei mesi scorsi.
Complicazioni nell’uso di piattaforme
“Trasferire i fondi del bonus nella Retribuzione Professionale Docenti (RPD), significherebbe creare un incremento certo e permanente del reddito per tutto il personale docente. In questo modo, si eviterebbero le complicazioni legate all’utilizzo di piattaforme e bonus temporanei, garantendo invece un riconoscimento stabile e duraturo nel tempo, anche al personale con contratto a tempo determinato” spiega la Gilda.
Come si gestirebbe l’impiego dei fondi in maniera coerente con lo scopo della carta docente? Il sindacato propone l’introduzione di una deduzione fiscale specifica per le spese che i docenti sostengono nell’acquisto di strumenti tecnologici, formazione, libri e testi necessari al lavoro didattico.
In attesa di capire se questa proposta sarà accettata, si attende nella prossima legge di Bilancio 2025 l’estensione della carta del docente anche ai precari annuali, ma allo stesso tempo potrebbe essere annunciata una sua riduzione.
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