L’accesso ai percorsi di abilitazione da 60 CFU per l’anno accademico 2024-2025 non è precluso ai neolaureati. Il meccanismo prevede infatti che anche chi consegue la laurea a dicembre e non ha ancora esperienza di insegnamento possa accedere ai percorsi. Il corso da 60 CFU è stato pensato per consentire anche a coloro che non vantano un pregresso in ambito scolastico di accedere alla formazione e alle competenze necessarie per l’abilitazione.

Il numero di domande presentate

Si è infatti già verificato che il numero di domande per i percorsi abilitanti sia stato inferiore rispetto ai posti disponibili, specialmente nelle classi di concorso delle materie umanistiche, come lettere. Questo lascia ben sperare, o comunque lascia apeto uno spiraglio anche per i neo-laureati che otterranno il titolo nella sessione di dicembre e anche senza esperienza vogliono provare ad accedere ai percorsi di formazione e abilitazione. Un eventuale numero basso di domande, insieme alla disponibilità di posti, potrebbe consentire l’inserimento di nuovi candidati.

Possibilità anche per chi non ha esperienza

Ci sono poi da considerare le tabelle di valutazione dei titoli, che regolano l’accesso ai percorsi abilitanti. Le tabelle sono state pensate in modo da assegnare punteggi per diversi aspetti, come il titolo di studio e l’esperienza, ma limitano il peso degli anni di servizio. Questo significa che, anche se un candidato ha molti anni di esperienza come supplente, il suo punteggio non supererà quello di un candidato privo di esperienza in modo significativo. Lo scopo del ministero è rendere l’accesso ai 60 CFU più equo, facilitando l’ingresso anche per coloro che hanno completato il percorso accademico senza aver mai lavorato come docenti.

Sarà quindi da verificare al momento dell’emanazione dei bandi di partecipazione ai percorsi abilitanti quante possibilità ci saranno anche per chi ha conseguito da poco la laurea.

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