Graduatorie Gps 2024: errori algoritmo e polemiche causati dalla poca trasparenza nella gestione dei riservisti in elenco
Maggiore trasparenza nella gestione delle graduatorie Gps in modo da chiarire la situazione dei riservisti. L’informatizzazione nomine supplenze 2024 non è ancora conclusa, considerato che l’algoritmo in alcune province è ancora operativo con turni di nomina ben oltre il primo per assegnare le cattedre ancora vacanti.
Assegnazione tramite algoritmo
Rettifiche, rinunce e incarichi revocati per mancanza dei titoli richiesti sono le motivazioni principali che costringono gli uffici scolastici a far ritornare tra le disponibilità alcune cattedre, che devono quindi essere ancora assegnate tramite l’algoritmo. Algoritmo che anche quest’anno, nonostante sia ormai da diversi anni utilizzati per assegnare gli incarichi dopo aver raccolto il testimone delle convocazioni in presenza (il cui ritorno è auspicato da molti docenti) non è esente da critiche e tacciato da molti protagonisti di aver causato molti errori.
Il ministero tira dritto per la propria strada, sostenendo che i presunti errori dipendono nella quasi totalità dei casi dalle scelte effettuate dai docenti stessi in sede di scelta delle 150 max preferenze e dalla presenza dei riservisti in elenco.
Confine tra privacy e trasparenza
Proprio a questo proposito, nei giorni scorsi i sindacati nel corso di un incontro con il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, hanno richiesto, sull’argomento riservisti di superare il conflitto tra privacy e trasparenza. Ci sono state infatti anche quest’anno numerose segnalazioni delle riserve nella pubblicazione delle GPS e delle graduatorie di merito dei concorsi,
“Nel rispetto delle normative sulla privacy – afferma il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana – riteniamo doveroso conoscere la situazione dei riservisti e delle precedenze nelle diverse graduatorie”.
Il confine tra diritto dei riservisti a veder tutelata la propri privacy e il diritto dei colleghi di sapere da chi e perché sono stati scavalcati, quando il loro punteggio è superiore, è molto sottile.
Diritto all’immissione in ruolo
E così si va a finire nella mancanza di trasparenza, che impedisce a tutti i concorsisti che hanno superato l’esame, di figurare nelle graduatorie di merito. In questo modo non possono difendere il loro interesse ad essere immessi in ruolo. Secondo il sindacato, questo comporta un senso di ingiustizia sociale e illegittimità che fa perdere fiducia nelle istituzione e nel meccanismo dell’informatizzazione nomine supplenze e algoritmo stesso.
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