Spezzone Gps senza completamento: algoritmo viola il contratto, Tribunale riconosce il diritto dei docenti
Non ci sono solo le presunte ingiustizie legate alle posizioni in graduatoria a rendere l’algoritmo oggetto di critiche e tacciato di presunte ingiustizie da parte dei docenti precari, come confermano numerose sentenze di tribunale. Il meccanismo dell’algoritmo, sempre secondo i giudici, sarebbe anche colpevole di violare il CCNL di comparto.
La conferma dell’orientamento
La violazione sarebbe relativa a quella parte in cui il contratto prevede per il docente nominato su uno spezzone il diritto al completamento. Il contratto infatti prevede per questi docenti che ci sia il diritto a ricoprire “posti costituiti da un numero di ore corrispondente all’orario d’obbligo” previsto per ciascun tipo di scuola.
Il ministero conferma questo orientamento con un’ordinanza in cui è specificato che “l’aspirante cui è conferita una supplenza a orario non intero in caso di assenza di posti interi” conserva titolo “a conseguire il completamento d’orario”, sebbene “solo tramite altre supplenze a orario non intero”. Devono quindi esserci altri spezzoni.
La disponibilità di posti interi
E qui entra in gioco l’algoritmo, che una volta assegnato lo spezzone salta il docente. Nel caso di assegnazione di una supplenza a orario non intero, il docente non otterrà alcun completamento anche se c’è disponibilità di posti interi. Ne parla oggi Tecnica della scuola.
Secondo il Tribunale di Torino, ha ragione una docente privata del completamento di orario, convinta dell’illegittimità delle operazioni di assegnazione delle supplenze. Per questo, ha deciso di condannare l’Amministrazione al risarcimento dei danni, pari all’ammontare di tutte le retribuzioni che le sarebbero spettate.
L’incongruenza
La sentenza del Tribunale di Torino è la n. 2287/2024. A rendere l’algoritmo macchinoso il fatto che chi chiede lo spezzone non ha diritto al completamento, ma chi chiede solo cattedre intere – se al turno di nomina restano solo degli spezzoni – si viene considerati rinunciatari e l’algoritmo andrà avanti. Questo lascia il docente senza supplenza.
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