Pagamento supplenze brevi 2024: cadenza mensile per le retribuzioni, ma arriva un sistema di controllo per la spesa massima
Si prova a spingere sull’acceleratore in merito alla questione del pagamento regolare degli stipendi dei supplenti brevi. Le lungaggini burocratiche e la procedura farraginosa con cui al momento i docenti della scuola con supplenza temporanea si devono confrontare rendono ancora lontana una risoluzione in questo senso, ma l’impegno del mondo politico non manca.
Pagamenti mensili
La conferma è la volontà della VII Commissione Cultura del Senato che sta spingendo affinché la questione si possa risolvere in tempi brevi. In questo senso sarà decisivo il parere favorevole nei confronti del DL Semplificazioni che contiene anche novità per la scuola.
L’obiettivo è quello ci “favorire procedure amministrative che consentano di accelerare i tempi di pagamento nei confronti dei supplenti brevi e saltuari, affinché le relative competenze possano essere saldate con cadenza mensile“.
Miglioramento dallo scorso anno
Al momento arrivare a pagamenti con cadenza mensile sembra utopia, soprattutto se si considera che le tempistiche medie sono addirittura di 4 mesi di ritardo. Un problema che riguarda le supplenze temporanee da più settimane. Se prima non si provvederà con una semplificazione di tutto il meccanismo, sarà difficile ottenere puntualità nei pagamenti.
Eppure a distanza di un anno dall’avvio delle operazioni di snellimento delle procedura, qualche miglioramento si fa registrare. Secondo il ministero, infatti, “rispetto allo stesso periodo dello scorso anno la situazione è migliorata sensibilmente in termini di tempestività dei pagamenti anche grazie alle risorse aggiuntive che sono state recuperate in collaborazione con il MEF in sede di assestamento di bilancio.”
L’obiettivo finale è ottimizzare ulteriormente le procedure di gestione delle supplenze brevi. Le cose sono migliorate ma il processo è ancora in corso.
La spesa massima
A questo impegno per garantire la regolarità dei pagamenti si affianca la necessità di monitorare i tetti di spesa. A questo scopo il ministero sta per predisporre strumenti informatici che sulla base di alert avvertirebbero il Dirigente Scolastico del possibile raggiungimento della spesa massima raggiunta. A quel punto dovrebbero essere trovate soluzioni alternative per l’assegnazione delle ore scoperte, come la redistribuzione di quelle ai docenti interni.
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