Scuola

Cosa studiare per il concorso docenti 2024: ci sarà un’ampia componente psicopedagogica, la prova scritta sarà più selettiva ma non necessariamente più difficile

Il prossimo concorso per l’accesso all’insegnamento, il Pnrr2, non è stato ancora bandito ma è già possibile iniziare a studiare dal momento che si conoscono gli ambiti delle materie e il tipo di prove che bisognerà superare per provare a vincere il concorso e ottenere una cattedra. Quel che è certo è che il prossimo concorso sarà ancora più difficile, in particolare per quel che riguarda la prova scritta.

Concorso più selettivo

Non si tratta di una difficoltà che riguarderà i contenuti della prova (finora non è stata data alcuna indicazione in tal senso) ma la soglia di sbarramento che impedirà a tutti coloro i quali otterranno il punteggio minimo di 70 di passare in automatico all’orale, come avvenuto in precedenza. Bisognerà infatti ottenere il punteggio minimo e rientrare nei posti messi a bando, per specifica regione e classe di concorso.

Il prossimo concorso scuola, come il precedente, prevede un articolato sistema di valutazione, mirato a verificare le competenze dei candidati sia in ambito psicopedagogico che disciplinare. 

Prova scritta: competenze trasversali e specifiche

La prova scritta si compone di 50 domande a risposta multipla, suddivise in diverse aree tematiche:

  • 10 quesiti pedagogici: orientati a valutare la conoscenza dei principi fondamentali dell’educazione e della formazione.
  • 15 quesiti psicopedagogici: focalizzati su aspetti come la psicologia dello sviluppo e dell’apprendimento, competenze cruciali per comprendere e supportare gli studenti.
  • 15 quesiti di didattica e valutazione: per analizzare la capacità di strutturare percorsi didattici efficaci e utilizzare metodi di valutazione adeguati.
  • 5 domande di lingua inglese: per verificare il livello di competenza linguistica, generalmente richiesto al livello B2 del QCER.
  • 5 quesiti di informatica: incentrati sulle competenze digitali, indispensabili nel contesto educativo moderno.

Questa distribuzione è finalizzata a porre l’accento su un’ampia attenzione agli aspetti psicopedagogici, che rappresentano una parte significativa del punteggio complessivo.

Prova orale: competenze pratiche e disciplinari

La prova orale consiste in una lezione simulata durante la quale il candidato deve dimostrare di padroneggiare i contenuti disciplinari della propria classe di concorso o tipologia di posto. La lezione deve essere strutturata con chiarezza, dimostrando una solida preparazione pedagogico-didattica.

Prova pratica: per specifiche classi di concorso

Alcune classi di concorso della scuola secondaria prevedono anche una prova pratica. I dettagli di questa prova sono specificati nell’Allegato A del decreto che regola i programmi concorsuali per ciascuna disciplina. E’ una prova che mira a valutare le competenze tecniche specifiche richieste per determinate materie. Il concorso combina dunque competenze trasversali, psicopedagogiche e disciplinari per garantire una valutazione completa dei candidati.

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