Interpelli scuola 2024: le scuole hanno ampia libertà sui criteri per le convocazioni, ma bisogna dare priorità ad abilitati e specializzati
L’interpello ha preso senza troppo successo il posto delle domande di messa a disposizione come ultimo strumento di reclutamento insegnanti per coprire cattedre vacanti mediante supplenza fuori graduatoria. Un sistema che si è rivelato inefficace, in quanto a tempistiche, soprattutto nel caso delle supplenze brevi.
L’ordine di chiamata
Probabile che dal prossimo anno il ministero decisa di modificare ulteriormente la propria strategia, magari spostandosi ancor di più verso il sistema misto interpello-mad già adottato in corsa quest’anno, e che consente di utilizzare come database di candidature preventive le mail inviate per altri tipi di interpelli. Per quest’anno l’estensione di validità si è limitata alle supplenze brevi, possibile che dal prossimo anno in virtù delle difficoltà riscontrate dal sistema, si decida di virare sempre più verso questo tipo di meccanismo.
Altro elemento che ha causato polemiche, è l’incertezza in merito all’ordine di chiamata che le scuole devono rispettare nel momento in cui ricevono più risposte per un interpello. La normativa impone come unico vincolo imposto dall’OM n. 88/2024, riferimento normativo per il biennio 2024-26 in ambito supplenze, l’abilitazione.
La priorità rispetto agli altri candidati
La normativa prevede infatti che i docenti abilitati o specializzati sul sostegno abbiano la priorità rispetto agli altri candidati. Questo vuol dire che le scuole devono dare priorità ai docenti che hanno dato la propria disponibilità in possesso di abilitazione o specializzazione. Se arriva un rifiuto, si possono contattare gli altri candidati.
A parità di abilitazione o specializzazione, entra in campo la discrezionalità delle scuole. E qui il criterio di trasparenza invocato per sostituire le mad con l’interpello potrebbe venir meno, dal momento che alle scuole è data massima libertà di scelta.
Capita quindi che alcuni dirigenti scolastici decidono di dare priorità ai titoli accessori, altri di dare precedenza a docenti già in servizio nella stessa scuola negli anni precedenti.
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